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Ricordate le anime dopo la morte – Figure commiserevoli nell’aldilà

Quello che chiede la vostra anima, le deve essere apportato. Ma voi badate al desiderio della vostra anima? Quello che il corpo richiede, glielo date, ma lasciate insoddisfatto il desiderio dell’anima. E così succederà che il vostro vero io entra nell’aldilà nella massima povertà e debolezza, perché non fate nulla durante la vostra vita terrena, per nutrire e fortificare l’anima; lei ha fame e langue ed è un essere infelice, mentre il corpo ben nutrito rimane indietro e muore. Se poteste vedere le figure commiserevoli nell’aldilà, che sono trapassate così, vi spaventereste e vi distogliereste pieni di orrore. E malgrado ciò vi aspetta la stessa sorte, se avete condotta la stessa vita terrena come quelle. La vita terrena passa così veloce, e quello che voi uomini avete voluto e forse anche conquistato, dovete lasciarlo indietro, oppure viene distrutto ancora durante il tempo di vita, ed allora dovete riconoscere con pentimento, che avete lasciato inutilizzato un tempo di Grazia, che poteva farvi guadagnare un successo spirituale di incommensurabile valore. Vi giocate molto in questo breve tempo di vita terrena, e malgrado ciò vi viene costantemente indicato e ammoniti, di pensare alla vostra anima, che continua a vivere quando dovete deporre il corpo. Perché non badate a queste indicazioni, perché non seguite gli ammonimenti di coloro che vi vogliono aiutare nella miseria spirituale, perché rivolgete i vostri occhi soltanto al mondo e non guardate una volta nel vostro interiore, che vi diverrebbe visibile la miseria dell’anima? Voi date un ricco tributo al mondo, quindi all’avversario di Dio, ma non portate il piccolo sacrificio all’anima, di porgerle del nutrimento, che consiste nella Parola di Dio. Perciò non avete da aspettarvi nemmeno una compassione nel vostro ingresso nel Regno spirituale, dovete prendere su di voi la sorte che voi stessi avete preparato all’anima sulla Terra, fame e sete, oscurità e tormento. Perché lei che non ha seminato sulla Terra non può raccogliere. Le può venire bensì salvezza ancora nell’aldilà, ma quali orribili tormenti precedono la sua salvezza; quanto è incommensurabilmente difficile portare un’anima a cambiare volontà, che sulla Terra aveva un orientamento totalmente sbagliato. All’anima non può essere dato ciò che non si è conquistata. E deve combattere indicibilmente, per ottenere un miglioramento della sua situazione. Lei otterrà, se vuole, ma la volontà è così terribilmente debole, che soltanto un grande amore può aiutarla a salire. E raramente un’anima trova un tale amore, perché sulla Terra l’amore si è raffreddato e perciò è seguita da poco amore. Se voi uomini sapeste della miseria di queste anime, vi farebbero pietà e lascereste infiammare il vostro amore, ma in ciò vi manca la fede e non può esservi data contro la vostra volontà. Ma sempre di nuovo l’Amore divino vi esclama: - Pensate alle vostre anime, non lasciatele languire nella vita terrena, perché vi preparate una sorte tormentosa nell’Eternità. Ricordatevi della vita dell’anima dopo la morte, affinché non dobbiate ripensare al tempo terreno inutilizzato nel più doloroso pentimento. Agite e create per la vostra anima, affinché viviate in eterno.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Gedenket der Seele nach dem Tode.... Jämmerliche Gestalten im Jenseits....

Was eure Seele verlangt, das soll ihr zugeführt werden.... Achtet ihr aber des Verlangens eurer Seele? Was der Körper fordert, das erfüllet ihr, der Seele Begehr aber lasset ihr ungestillt. Und so wird es geschehen, daß euer eigentliches Ich in das Jenseits eingeht in größter Armut und Schwäche, denn ihr tut nichts während eures Erdenlebens, die Seele zu nähren und zu kräftigen; sie hungert und darbet und ist ein unglückseliges Wesen, während der wohlgenährte Körper zurückbleibt und vergeht. Könntet ihr die jämmerlichen Gestalten im Jenseits sehen, die so hinübergegangen sind, ihr würdet erschrecken und euch voll Entsetzen abwenden.... Und doch erwartet euch das gleiche Los, so ihr das gleiche Erdenleben geführt habt wie jene. Sehr schnell geht das Erdenleben vorüber, und was ihr Menschen anstrebet und vielleicht auch errungen habt, das müsset ihr zurücklassen, oder es fällt noch zu Lebzeiten der Vernichtung anheim, und ihr werdet dann reuevoll erkennen müssen, daß ihr eine Gnadenzeit ungenützt ließet, die euch einen geistigen Erfolg eintragen konnte von unermeßlichem Wert.... Ihr verscherzet euch viel in dieser kurzen Erdenlebenszeit, und doch werdet ihr ständig hingewiesen und ermahnet, eurer Seele zu gedenken, die weiterlebt, wenn ihr den Leib ablegen müsset.... Warum achtet ihr dieser Hinweise nicht, warum folget ihr nicht den Mahnungen derer, die euch helfen wollen in geistiger Not.... warum richtet ihr eure Augen nur zur Welt und schauet nicht einmal in euer Inneres, daß euch die Not der Seele ersichtlich würde?.... Reichen Tribut zollet ihr der Welt, also dem Gegner Gottes, doch das kleine Opfer bringet ihr nicht der Seele, ihr Nahrung zu reichen, die im Wort Gottes besteht.... Ihr habt darum auch kein Erbarmen zu erwarten bei eurem Eintritt in das geistige Reich, ihr müsset das Los auf euch nehmen, das ihr selbst auf Erden der Seele bereitet habt.... Hunger und Durst, Finsternis und Qual.... Denn sie kann nicht ernten, was sie auf Erden nicht gesät hat. Wohl kann ihr auch noch im Jenseits Rettung werden, doch welch entsetzliche Qualen gehen ihrer Rettung voraus; wie maßlos schwer ist es, eine Seele dazu zu bewegen, den Willen zu wandeln, der auf Erden völlig falsch gerichtet war. Es kann der Seele nicht gegeben werden, was sie sich nicht erwarb.... Und sie muß unsagbar ringen, um eine Besserung ihrer Lage zu erreichen.

Sie wird es erreichen, wenn sie es will, aber der Wille ist so entsetzlich schwach, und nur große Liebe kann ihr emporhelfen. Und wie selten findet eine Seele solche Liebe.... weil auf Erden die Liebe erkaltet ist und ihr daher wenig Liebe nachfolget.... Wüßtet ihr Menschen um die Not dieser Seelen, sie würden euch erbarmen und eure Liebe aufflammen lassen, doch der Glaube daran fehlt euch und kann euch nicht wider euren Willen gegeben werden.... Doch immer wieder rufet die göttliche Liebe euch zu: Gedenket eurer Seelen.... lasset sie nicht darben im Erdenleben, weil ihr euch ein qualvolles Los bereitet in der Ewigkeit.... Gedenket des Lebens der Seele nach dem Tode, auf daß ihr nicht in schmerzvollster Reue zurückdenken müsset der ungenützten Erdenzeit.... Wirket und schaffet für eure Seele, auf daß ihr lebet ewiglich....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde