Für viele Menschen nehmen die Leiden und Trübsale erst ihren Anfang mit dem göttlichen Eingriff, denn sie sind zuvor noch unberührt davon geblieben, und sie ließen jegliche Mahnungen unbeachtet. Die Not der Mitmenschen brachte keinen Wandel ihres Denkens zuwege, und darum muß nun selbst eine Not über sie kommen, die gleichsam das letzte Mittel ist zu ihrer Rettung.... Und darum werden die Länder nun betroffen werden, denen bisher schweres Leid erspart blieb und die doch nicht schuldlos sind an dem Weltgeschehen, das unsägliches Leid über die Menschen brachte. Hart und gefühllos gehen viele Menschen vorüber an der Not der Mitmenschen, und diese sind es, die das Leid selbst durchkosten müssen, das ihr Wille gutgeheißen hat, so es über die Mitmenschen kam, weil sie in letzteren ihren Feind sahen. Und was die Menschen ihren Mitmenschen zufügen, fällt nun tausendfach auf sie selbst zurück.... Und sie müssen nun auf diese Weise büßen, nur daß menschlicher Wille dem Elend kein Ende setzen kann, denn es sind nicht menschliche Gewalten, die nun sich äußern, sondern der göttliche Wille selbst ist am Werk und trifft die Menschen an ihrer verwundbarsten Stelle.... Er nimmt den Menschen allen Besitz, Er macht sie arm und schwach und gänzlich von Seiner Gnade abhängig. Und in dieser Not soll der Mensch erkennen lernen, daß er nichts vermag aus eigener Kraft, er soll einsehen lernen, daß Gott gerecht ist und daß Er die Menschen empfindsam straft, die sich wider Ihn und Seine Gebote vergangen haben, daß Er aber auch schützet, die mit Ihm eng verbunden sind, wenngleich sie umgeben sind von Menschen, denen Gott nicht mehr viel bedeutet. Und es werden so manche noch zur Besinnung kommen und ihr eigenes Schicksal vergleichen mit dem jener Menschen, deren Untergang menschlicherseits bestimmt war. Was Gott nun über die Menschen sendet, ist so gewaltig und leidvoll, daß jeder denkende Mensch einen höheren Willen darin erkennen und in sich gehen müßte. Doch wieder wird er nur an sich denken; er wird nicht das allgemeine Elend sehen, sondern nur sich selbst und sein Los betrachten. Und so wird die Nächstenliebe wenig geübt werden, es wird nur jeder danach streben, sich sein eigenes Los zu verbessern, und wieder wird er an der Not des Mitmenschen vorübergehen.... Und Gott, Der einen jeden Willen kennt, sendet darum so großes Leid über die Menschen, um diesen Willen zu wandeln, um sie weich und mitfühlend zu machen und sie Zuflucht suchen zu lassen bei Ihm, Der allein ihr Schicksal wieder wenden kann zum Guten.
Amen
ÜbersetzerPer molti uomini le sofferenze e le afflizioni cominceranno solamente con l’Intervento divino, perché dapprima ne sono rimasti indenni ed hanno lasciato inosservata ogni disposizione. La miseria dei prossimi non ha portato a nessun cambiamento del loro pensare e perciò deve venire una miseria su loro stessi che è ugualmente l’ultimo mezzo per la loro salvezza. E perciò ora vengono colpiti i paesi a cui finora era rimasta risparmiata una grave sofferenza e che comunque non sono innocenti nell’avvenimento mondiale che ha portato indicibile sofferenza sugli uomini. Gli uomini passano duri ed insensibili oltre la miseria del prossimo e sono questi stessi che devono gustare fino in fondo la sofferenza che la loro volontà ha approvata quando veniva sui prossimi, perché negli ultimi vedevano il loro nemico. E ciò che gli uomini causano ai loro prossimi, ricade ora mille volte su loro stessi. Ed ora in questo modo devono espiare, soltanto che nessuna volontà umana può mettere una fine alla miseria, perché non sono potenze umane, quelle che ora si manifestano, ma la Volontà divina Stessa è all’Opera e colpisce gli uomini nel loro punto più vulnerabile.
Egli toglie agli uomini ogni possesso, li rende poveri e deboli e totalmente dipendenti dalla Sua Grazia. Ed in questa miseria l’uomo deve imparare a riconoscere che non può nulla con la propria forza, deve imparare ad ammettere che Dio E’ giusto e che Egli punisce sensibilmente gli uomini che hanno mancato contro di Lui ed i Suoi Comandamenti; ma che Egli protegge anche coloro che sono strettamente uniti con Lui, benché siano circondati da uomini a cui Dio non significa più molto. E certi giungeranno ancora alla riflessione e confronteranno la loro propria sorte con quella degli uomini che sono destinati alla rovina da parte umana.
Ciò che Dio ora manda sugli uomini è così portentoso e pieno di sofferenza, che ogni uomo pensante potrebbe riconoscere in ciò una Volontà Superiore e dovrebbe entrare in sé. E nuovamente penserà solamente a sé; non vedrà la miseria generale, ma considererà solamente sé stesso e la sua sorte. E così l’amore per il prossimo verrà esercitato poco, ognuno tenderà solamente a migliorare la sua propria sorte, e di nuovo passerà oltre la miseria del prossimo. E Dio, il Quale conosce la volontà di ognuno, manda perciò una così grande miseria sugli uomini, per cambiare la loro volontà, per renderli morbidi e sensibili e li farà cercare il rifugio in Lui, il Quale da Solo può di nuovo cambiare nel bene il loro destino.
Amen
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