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Punizione per i peccati? – Sorte per propria colpa

Nessuno può sottrarsi alla punizione per i suoi peccati, perché a causa dei suoi peccati l’uomo crea da sé stesso uno stato che gli è tormentoso. Non Io lo punisco per i suoi peccati, ma secondo la Legge dell’eterno Ordine ogni azione, ogni pensare ed agire errato, ha il suo effetto; e proprio questo effetto lo creano ora gli uomini da sé stessi, ma lo sentono come tormento, come punizione, cosa che però corrisponde sempre soltanto alla Legge dell’eterno Ordine. E per questo sono inimmaginabili la miseria ed il tormento ai quali vanno incontro quegli uomini che conducono una vita peccaminosa, che Mi bestemmiano e si burlano di Me, che credono di poter tirare nel fango tutto il Divino, Puro, senza dover per questo espiare. Loro accumulano peccato su peccato e saranno inorriditi, quale effetto farà su di loro stessi il loro sbaglio.

Ma non possono sottrarsi al Verdetto del loro Giudice. Perché Io non posso ricompensarli diversamente di come hanno voluto loro stessi, Io posso ricompensare loro soltanto ciò che corrisponde alla loro vita ed alle loro azioni e per questo devono subire molti tormenti. E si possono considerare felici, quando vengono chiamati ancora sulla Terra per l’espiazione della loro colpa di peccato, quando devono soffrire ancora sulla Terra, prima che vengano richiamati dalla Terra. Perché sulla Terra possono ancora giungere alla comprensione, sulla Terra possono ancora riconoscere i loro peccati e fare ritorno sulla via che hanno finora percorso. Nel Regno dell’aldilà però la conoscenza della loro colpa viene riconosciuta soltanto dopo un tempo infinito, perché un uomo peccaminoso entra nel Regno dell’aldilà con lo spirito totalmente ottenebrato, e trascorre molto tempo prima che possa chiarire i suoi pensieri e si pente del suo cammino terreno, perché è senza Luce e Forza, ma percepisce ogni tormento ed è lui stesso che l’ha preparato a sé.

Chi Mi rappresenta come un Dio punitivo, non riconosce la Mia Legge dell’eterno Ordine, altrimenti non parlerebbero mai in questo modo, perché il Mio Amore cerca di preservare tutti gli uomini dalla sorte che loro stessi si preparano e che non può mai essere chiamata felice e beata. E faccio veramente di tutto per renderlo semplice agli uomini, ma se loro stessi non vogliono, se non si lasciano guidare da Me ed agiscono in modo errato nella propria volontà, devono prendere su di sé anche le conseguenze, ma non possono mai dire che Io ho preparato loro la sorte che si sono creati da sé. Perché conosco i terribili tormenti e tento di tutto per evitarli agli esseri.

Ma non vi tolgo la libera volontà; e chi pecca, deve portare anche le conseguenze del peccato, perché questo corrisponde alla Mia Legge dell’eterno Ordine. Gli uomini possono bensì agire senz’amore e preparare dei tormenti ai loro prossimi, ma Io Sono l’Amore Stesso ed intendo sempre soltanto prepararvi delle Beatitudini. Ma dove la volontà dell’uomo non permette questo, non può esservi mai della Beatitudine, perché dei desideri anti divini creano anche una sorte anti divina, una sorte di estremo tormento ed oscurità, una sorte della più amara prigionia, uno stato della non-libertà ed assenza di Forza, che è sempre la conseguenza, l’effetto del peccato, e perciò l’essere stesso si è procurato la punizione, perché ha vissuto sulla Terra contro il Mio Ordine dall’Eternità.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Sündenstrafe? Selbstverschuldetes Los....

Keiner kann sich der Strafe für seine Sünden entziehen, weil der Mensch sich selbst durch seine Sünden einen Zustand schaffet, der ihm qualvoll ist.... Nicht Ich strafe ihn ob seiner Sünden, doch nach dem Gesetz ewiger Ordnung wirkt sich jede Tat, jedes verkehrte Denken und Handeln, aus, und gerade diese Auswirkung schaffen sich nun die Menschen selbst, empfinden sie aber als Qual, als Strafe, was jedoch immer nur dem Gesetz ewiger Ordnung entspricht. Und darum ist die Not und Qual unvorstellbar, welcher die Menschen entgegengehen, die ein sündhaftes Leben führen, die Meiner lästern und spotten, die glauben, alles Göttliche, Reine in den Kot ziehen zu können, ohne dafür büßen zu müssen. Sie häufen Sünde auf Sünde, und sie werden entsetzt sein, in welcher Weise sich ihre Vergehen an ihnen selbst auswirken.... Doch sie können sich ihrem Richterspruch nicht entziehen.... Denn Ich kann sie nicht anders bedenken, als sie selbst es gewollt haben, Ich kann ihnen nur entsprechend ihrem Leben und ihren Taten den Lohn geben, und sie werden darum viele Qualen erdulden müssen. Und sie können sich glücklich preisen, wenn sie noch auf Erden zur Abbüßung ihrer Sündenschuld herangezogen werden, wenn sie noch auf Erden leiden müssen, bevor sie von der Erde abgerufen werden. Denn auf Erden können sie noch zur Einsicht kommen, auf Erden können sie ihre Sünden noch erkennen und umkehren auf dem Wege, den sie gegangen sind bisher.... Im jenseitigen Reich aber ist die Erkenntnis ihrer Schuld oft erst in endloser Zeit zu erwarten, denn ein sündiger Mensch geht völlig verfinsterten Geistes in das jenseitige Reich ein, und es dauert lange, bis er seine Gedanken klären kann und seinen Erdenlebenswandel bereut.... denn er ist ohne Licht und Kraft, doch jegliche Qual empfindet er und hat sie sich doch selbst bereitet.... Wer Mich als einen strafenden Gott hinstellt, er kennt nicht Mein Gesetz ewiger Ordnung, ansonsten er nimmermehr so reden könnte.... Denn Meine Liebe suchet alle Menschen vor dem Los zu bewahren, das sie sich selbst bereiten und das niemals glückselig genannt werden kann. Und Ich tue wahrlich alles, um es den Menschen leichtzumachen.... Doch so sie selbst nicht wollen, so sie sich nicht von Mir führen lassen und aus eigenem Willen verkehrt handeln, müssen sie auch die Folgen dessen auf sich nehmen, sie können aber niemals sagen, daß Ich ihnen das Los bereitet habe, das sie selbst sich schaffen.... Denn Ich weiß um die entsetzlichen Qualen und versuche alles, um diese Qualen von den Wesen abzuwenden.... Aber Ich nehme euch nicht den freien Willen.... Und wer sündigte, der muß auch die Folgen der Sünde tragen, weil dies Meinem Gesetz der ewigen Ordnung entspricht. Menschen können wohl lieblos handeln und ihren Mitmenschen Qualen bereiten, Ich aber bin die Liebe Selbst, und Ich bin ständig nur darauf bedacht, euch Seligkeiten zu bereiten.... Wo aber der Wille des Menschen dies nicht zuläßt, dort kann auch nimmermehr Seligkeit sein.... Denn widergöttliches Verlangen schafft auch ein widergöttliches Los, ein Los äußerster Qual und Finsternis, ein Los bitterster Gefangenschaft.... einen Zustand der Unfreiheit und Kraftlosigkeit, der immer die Folge, die Auswirkung der Sünde ist und darum das Wesen selbst sich die Strafen heraufbeschworen hat.... das Meiner Ordnung von Ewigkeit zuwiderlebte auf Erden....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde