Jeder Mensch trägt Göttliches in sich, in jedem Menschen ist ein Funke der ewigen Gottheit.... Und somit ist jeder Mensch Anteil Gottes, das nimmermehr von Gott trennbar ist.... Aber es ist ein Unterschied, ob der Mensch sich dieser Zusammengehörigkeit mit Gott bewußt ist oder ob er sich als völlig unabhängiges Einzelwesen wähnt, das keine Bindung hat mit der erschaffenden Kraft. Und dieser Mangel des Bewußtseins ist ein Zeichen weitester Gottferne, es ist ein Zeichen großer Unvollkommenheit, ein Zeichen des geistigen Tiefstandes der Seele des Menschen. Denn sie spürt nicht mehr die göttliche Liebekraft.... die sie jedoch durchströmt, ansonsten der Mensch nicht bestehen würde.... In einem solchen Menschen schlummert der göttliche Funke in dickster Umhüllung, und die Seele spürt nichts von ihm, weil sie ihm nicht die Möglichkeit gibt, sich zu äußern. Der göttliche Funke aber ist das Licht, das die Seele erhellen könnte.... So aber ist Finsternis in ihr, und diese Finsternis machen sich geistige Kräfte zunutze, die niemals in gutem Sinn auf die Seele einwirken, denn sie kommen aus der Finsternis und suchen nur die Finsternis zu verstärken. Dennoch bleibt die Bindung dieser Seele mit Gott bestehen eben durch jenen göttlichen Funken, so daß es dem Menschen als Träger der Seele jederzeit möglich ist, ihn zu erwecken.... was dann geschieht, wenn der Mensch in sich die Liebe entzündet, wenn er Werke uneigennütziger Nächstenliebe verrichtet und dadurch die Verbindung mit Gott herstellt.... wenn auch anfangs noch unbewußt.... Dann also erwacht auch das Göttliche im Menschen zum Leben und wird wirksam, dann strahlt Gott Seine Liebekraft aus, der göttliche Funke im Menschen entzündet sich und erleuchtet die Seele, und sie tritt in ein Stadium des Erkennens ein.... sie sieht und hört, was sie zuvor nicht vernehmen konnte, weil es finster war in ihr. Jeder Mensch kann in sich den göttlichen Funken entzünden eben durch Werke der Liebe.... Dann wendet der Mensch sich unbewußt Gott zu, und dann kann er auch das göttliche Liebelicht empfangen auf dem ganz normalen Wege über den göttlichen Geist.... den göttlichen Funken, der mit dem Vatergeist von Ewigkeit immer in Verbindung bleibt.... Da nun aber jeder Mensch fähig ist, Liebewerke zu verrichten, ist auch jeder Mensch fähig, durch seinen Geist in Verbindung zu treten mit Gott.... ob er aber dazu willig ist, bestimmt er selbst.... Und darum kann auch der Geistesfunke, als Anteil Gottes, schlummern bis an das Lebensende.... es kann der Mensch leben dem Körper nach, und doch kann die Seele tot sein, weil sie in Kraftlosigkeit in tiefster Finsternis schmachtet, weil der Mensch nichts tut, um dem Geist in sich das Leben zu geben. Die Verbindung mit Gott bleibt dennoch bestehen, doch so lange wirkungslos, wie sich der Mensch abwendet von Ihm durch Gott-widersetzliches Gebaren.... durch ein liebeloses Leben, das zu immer weiterer Entfernung von Gott führt. Die Kraft- und Lichtlosigkeit der Seele wird aber doch einmal von ihr so quälend empfunden, daß sie eine Wandlung ihres Zustandes anstrebt, doch es kann dies Ewigkeiten dauern, bis sie selbst sich öffnet, bis sie die Verbindung mit Gott bewußt herstellt, die zwar niemals unterbrochen war, doch erst dann für die Seele von Wirkung ist, wenn sie verlangend sich Gott zuwendet. Und dieses muß im freien Willen geschehen, weil sich das Geistige einstens im freien Willen entfernte von Gott und darum sich so lange in der Finsternis befinden wird, bis es wieder im freien Willen dem Licht zustrebt.... bis es freiwillig zu Gott zurückkehrt....
Amen
ÜbersetzerOgni uomo porta in sé del Divino, in ogni uomo è una scintilla dell’eterna Divinità. E con ciò ogni uomo è Parte di Dio, che non è mai più separata da Dio. Ma è una differenza, se l’uomo è consapevole di questa appartenenza a Dio oppure se si crede un essere singolo come totalmente indipendente, che non ha $$nessun$$ legame con la Forza creativa. E questa mancanza della consapevolezza è un segno della più grande lontananza da Dio, è un segno di grande imperfezione, un segno del basso stato spirituale dell’anima dell’uomo. Perché non sente più la divina Forza dell’Amore, che però fluisce attraverso la stessa, altrimenti l’uomo non esisterebbe. In ogni uomo sonnecchia la divina scintilla nel più spesso avvolgimento, e l’anima non ne sente nulla, perché l’avvolgimento non dà la possibilità alla scintilla di manifestarsi. La divina scintilla però è la Luce che potrebbe illuminare l’anima. Ma in lei c’è l’oscurità e le forze spirituali ne approfittano, che non influenzano l’anima mai nel senso buono, perché provengono dall’oscurità e cercano solo di rafforzare la stessa. Malgrado ciò rimane esistente il legame di quest’anima con Dio appunto attraverso quella scintilla divina in modo, che all’uomo come portatore dell’anima è possibile in ogni momento di risvegliarla, cosa che avviene, quando l’uomo accende in sé l’amore, quando svolge delle opere nell’amore disinteressato al prossimo e con ciò stabilisce il collegamento con Dio, anche se inizialmente ancora inconsapevole. Allora si risveglia anche alla vita il divino nell’uomo e diventa efficace, allora Dio irradia la Sua Forza d’Amore, la scintilla divina nell’uomo si accende ed illumina l’anima ed entra in uno stadio di conoscenza, sente ed ode ciò che dapprima non poteva sentire, perché in lei era buio. Ogni uomo può accendere la scintilla divina in sé appunto attraverso opere d’amore. Allora l’uomo si rivolge inconsciamente a Dio ed allora può anche ricevere la divina Luce dell’Amore su una via del tutto normale sullo spirito divino, la divina scintilla, che rimane sempre in collegamento con lo Spirito di Padre dall’Eternità. Ma dato che ogni uomo è $$in$$ $$grado$$ di svolgere opere d’amore, anche ogni uomo è in grado di entrare in collegamento con Dio attraverso il suo spirito, e se ne è $$volenteroso$$, lo determina lui stesso. E perciò la scintilla spirituale come Parte di Dio, può anche sonnecchiare fino alla fine della vita, l’uomo può vivere secondo il corpo e malgaro ciò l’anima può essere morta, perché langue nell’assenza di Forza nell’oscurità più profonda, perché l’uomo non fa nulla per dare la vita allo spirito in sé. Rimane comunque esistente il collegamento con Dio, ma in modo inefficace, finché l’uomo non si distoglie da Lui attraverso l’atteggiamento avverso contro Dio, attraverso una vita disamorevole, che conduce ad una distanza sempre maggiore da Dio. L’assenza di Forza e Luce dell’anima viene comunque una volta percepita da lei in modo così tormentoso, che tende ad un cambiamento dello stato, ma può durare delle Eternità, finché lei stessa non si apre, finché non stabilisce coscientemente il collegamento con Dio, che non era comunque mai interrotto, ma è di effetto per l’anima solamente, quando si rivolge desiderosa a Dio. E questo deve avvenire nella libera volontà, perché lo spirituale si è una volta allontanato da Dio nella libera volontà e perciò si trova nell’oscurità così a lungo, finché non tende di nuovo alla Luce nella libera volontà, finché non ritorna liberamente a Dio.
Amen
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