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La figliolanza di Dio - L’ultragrande sofferenza - Il morire beato

La definitiva Redenzione dell’uomo su questa Terra rende il suo decesso uno stato della più sublime Beatitudine, perché la sua anima abbandona il corpo senza qualsiasi dolore e lotta e si eleva nel Regno spirituale, dove viene accolta da innumerevoli esseri di Luce e guidata alla sua vera Patria. Questa definitiva liberazione però è la conseguenza di un agire d’amore disinteressato sulla Terra con cui l’anima si toglie totalmente le scorie ed ora può continuamente ricevere Luce e Forza che assicura la sua risalita spirituale. Ma l’uomo è solo raramente compenetrato così dall’amore da poter valere come aspirante alla figliolanza di Dio; perché per diventare un figlio di Dio con tutti i diritti di un figlio come Suo autentico erede, deve venire molta sofferenza sugli uomini che vi aspirano, ma che non pensano abbastanza seriamente alle loro anime. Le sofferenze devono contribuire alla totale descoriazione dell’anima, se questa vuole raggiungere la meta più alta. Allora Dio l’aiuta attraverso l’ultragrande sofferenza, affinché si possa liberare già sulla Terra se soltanto rinuncia ad ogni resistenza contro Dio e cambia nell’amore. La sofferenza non sarà mai da condannare, perché può essere sospesa in ogni tempo, perché diminuisce nella stessa misura come l’uomo spinge al massimo sviluppo l’amore in sé. La sofferenza o l’amore liberano sempre, l’amore e la sofferenza insieme però mettono l’anima nello stato che abbandona il mondo del tutto colma di Luce e può assumere l’Eredità del Padre nel Cielo. Perciò voi uomini sulla Terra non dovete mormorare o lamentarvi se l’Amore del Padre vi carica una grande sofferenza, quando Egli vi da a portare una croce che vi preme e vi sembra troppo pesante, ma con ciò Egli vi vuole aiutare a raggiungere una meta superiore. Perché solo dopo la morte del corpo riconoscerete la Benedizione della sofferenza e sarete grati a Dio per questo mezzo che Egli ha impiegato e che il Suo Amore e Sapienza ha riconosciuto come sicuro successo per le vostre anime, perché cosa significa poter entrare nell’aldilà come figlio di Dio, non lo potete misurare sulla Terra. E’ la più intima unione con Dio, l’accoglienza di Luce e Forza dalla Fonte, è uno stato della più alta Beatitudine, uno stato del creare e formare secondo il proprio beneplacito, perché la Volontà divina dimora anche nei figli di Dio che possono costantemente agire illimitatamente con Dio e nella Sua Volontà e sono inesprimibilmente beati nella loro pienezza di Luce e Forza e le usano ora come li ispira il loro amore verso lo spirituale non redento. Potranno distribuire e ricevere senza limite, e gusteranno la delizia della Vicinanza di Dio e saranno eternamente beati.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Gotteskindschaft.... Übergroßes Leid.... Seliges Sterben....

Die restlose Erlösung eines Menschen auf dieser Erde macht das Abscheiden dessen zu einem Zustand höchster Seligkeit, denn seine Seele verläßt den Körper ohne jeglichen Schmerz und Kampf und erhebt sich ins geistige Reich, wo sie von zahllosen Lichtwesen in Empfang genommen und ihrer wahren Heimat zugeführt wird. Diese restlose Erlösung aber ist Folge eines uneigennützigen Liebewirkens auf der Erde, wodurch sich die Seele völlig entschlackt hat und nun ständig Licht und Kraft entgegennehmen kann, was ihren geistigen Aufstieg sichert. Selten aber ist ein Mensch so von Liebe durchdrungen, daß er als Anwärter der Gotteskindschaft gelten kann; denn um ein Kind Gottes zu werden mit allen Rechten eines Kindes als Seine rechten Erben, muß viel Leid über die Menschen kommen, die streben, jedoch nicht ernstlich genug ihrer Seelen gedenken. Die Leiden müssen zur völligen Entschlackung der Seele beitragen, will die Seele das höchste Ziel erreichen. Dann hilft Gott ihr durch übergroßes Leid, daß sie auf Erden schon sich dessen entledigen kann, so sie nur Gott gegenüber jeden Widerstand aufgegeben und sich zur Liebe gewandelt hat. Das Leid wird niemals zu verdammen sein, denn es kann jederzeit behoben werden, weil es sich im gleichen Maß verringert, wie der Mensch die Liebe in sich antreibt zur höchsten Entfaltung. Leid oder Liebe wird stets erlösen, Liebe und Leid zusammen die Seele aber in den Zustand versetzen, daß sie ganz lichterfüllt die irdische Welt verlässet und das Erbe des Vaters im Himmel antreten kann. Darum dürfet ihr Menschen auf Erden nicht murren und klagen, so euch die Liebe des Vaters großes Leid auferlegt, so Er euch ein Kreuz zu tragen gibt, das euch drückt und zu schwer dünkt, und Er will euch dadurch helfen, ein höheres Ziel zu erreichen. Denn nach dem Leibestod werdet ihr erst den Segen des Leides erkennen und Gott dankbar sein für dieses Mittel, das Er an euch zur Anwendung brachte und das Seine Liebe und Weisheit erkannte als sicheren Erfolg für eure Seelen, denn was es bedeutet, als Gotteskind in das Jenseits eingehen zu können, das könnet ihr auf Erden nicht ermessen.... Es ist die innigste Verbundenheit mit Gott, die Licht- und Kraftentgegennahme aus der Quelle, es ist ein Zustand höchster Seligkeit, ein Zustand des Schaffens und Gestaltens nach eigenem Ermessen, weil der göttliche Wille auch in den Gotteskindern wohnt und sie ständig mit Gott und in Seinem Willen wirken können unbeschränkt und unaussprechlich selig sind in ihrer Licht- und Kraftfülle und sie diese nun nützen, wie es ihnen ihre Liebe zum Unerlösten eingibt.... Sie werden austeilen und empfangen dürfen ohne Einschränkung, und sie werden die Wonne der Gottnähe genießen und ewig selig sein....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde