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L’intercessione attraverso i prossimi

Quant’è poco saggio raggirare il diretto contatto con Dio e volersi servire di un prossimo, la cui preghiera gli dovrebbe essere utile. Dio bada soltanto alla preghiera che viene inviata a Lui nel più profondo amore per il prossimo e la forza d’amore è ora a vantaggio del bisognoso. Ogni altra preghiera però è inutile. Nel Suo Amore misericordioso Dio manda sull’uomo sofferenza e miseria per muoverlo di affidarsi a Lui Stesso senza barriera, per spingerlo a stabilire il giusto rapporto di un figlio verso il Padre, perché soltanto allora la Forza del divino Amore può toccare il cuore dell’uomo e la sua anima viene aiutata attraverso l’apporto di Forza di svilupparsi spiritualmente verso l’Alto. Se questo intimo contatto viene evitato, allora l’apporto di Forza è soltanto minimo e garantito solamente quando l’intercessione per il prossimo proviene dal cuore amorevole, altrimenti l’uomo rimane totalmente senza forza e la sua anima deve languire. Un uomo non può mai raggiungere la trasformazione dell’essere per il suo prossimo, ma costui stesso deve essere attivo, esso stesso deve rivolgere la sua volontà a Dio e mettersi in contatto con Lui per poter ricevere la Forza. L’amorevole intercessione è utile per lui soltanto in quanto gli viene apportata la Forza che solleva la sua volontà indebolita, che quindi attraverso l’intercessione riceve la Forza di volgersi lui stesso a Dio. Questo apporto di Forza è l’effetto dell’amore del prossimo; senza amore però ogni preghiera è inutile, perché soltanto il profondo amore avrà l’effetto che una preghiera viene inviata a Dio nello Spirito e nella Verità e poi avrà anche successo. Dio pretende il contatto con Lui che ogni uomo può stabilire se lo vuole. Chi si affida alla preghiera di un prossimo, la sua volontà non è ancora per Dio e così quella preghiera rimarrà anche inefficace. L’uomo può ottenere molto di più con un breve intimo sospiro che una lunga preghiera, a cui manca quest’interiorità, come anche l’intimo pensiero rivolto a Lui procura molta più Forza che una preghiera d’intercessione tramite prossimi. Ma Dio valuta il grado d’amore di costui che prega per il suo prossimo, perché l’amore dona sempre Forza e quindi anche un’amorevole intercessione non rimarrà senza effetto. Per questo motivo viene sempre di nuovo grande sofferenza ed amara miseria sul singolo uomo, perché non deve dimenticare Colui il Quale Solo può aiutarlo, perché deve stabilire il giusto rapporto che da solo gli assicura l’apporto di Forza da Dio, e perché egli stesso deve diventare attivo per poter registrare successo per la sua anima. Gli uomini non devono dimenticare che il prossimo non gli può mai togliere la responsabilità, che ognuno da sé deve rendere conto e perciò deve anche essere attivo su sé stesso e che possono eseguire quest’attività solamente con l’Aiuto di Dio, il quale devono invocare nell’intima preghiera per Forza ed amorevole Assistenza, affinché raggiungano la loro meta, affinché le loro anime possano maturare sulla Terra.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Fürbitte durch Mitmenschen....

Wie wenig weise ist es, die direkte Verbindung mit Gott zu umgehen und sich eines Mitmenschen bedienen zu wollen, dessen Gebet ihm nützen soll. Gott achtet nur des Gebetes, das in tiefster Liebe für den Nächsten zu Ihm emporgesandt wird, und die Liebekraft kommt nun dem Bedürftigen zustatten. Jedes andere Gebet aber ist nutzlos. In Seiner erbarmenden Liebe sendet Gott über den Menschen Leid und Not, um ihn zu bewegen, sich Ihm Selbst schrankenlos anzuvertrauen, um ihn zu bewegen, das rechte Verhältnis eines Kindes zum Vater herzustellen, weil dann erst die Kraft der göttlichen Liebe das Herz des Menschen berühren kann und seiner Seele durch diesen Kraftzustrom geholfen wird, sich geistig aufwärtszuentwickeln. Wird diese innige Verbindung außer acht gelassen, dann ist der Kraftzustrom nur gering und auch nur garantiert, wenn die Fürbitte für den Mitmenschen aus liebendem Herzen kommt.... ansonsten der Mensch gänzlich ohne Kraft bleibt und seine Seele darben muß. Niemals kann ein Mensch für seinen Mitmenschen die Umgestaltung des Wesens erzielen, sondern dieser muß selbst tätig sein, er muß selbst seinen Willen Gott zuwenden und sich mit Ihm in Verbindung setzen, um Kraft empfangen zu können. Nur ist die liebende Fürbitte insofern nützlich für ihn, daß ihm Kraft zugeführt wird, die seinen geschwächten Willen hebt.... daß er also durch die Fürbitte die Kraft empfängt, sich selbst Gott zuzuwenden. Diese Kraftzufuhr ist Auswirkung der Liebe des Mitmenschen; ohne Liebe aber ist jedes Gebet nutzlos, denn nur die tiefe Liebe wird bewirken, daß ein Gebet im Geist und in der Wahrheit zu Gott gesandt wird, und dann auch Erfolg haben. Gott verlangt die Verbindung mit Ihm, die jeder Mensch herstellen kann, wenn er will. Wer sich auf das Gebet eines Mitmenschen verläßt, dessen Wille gilt noch nicht Gott, und so wird auch jenes Gebet wirkungslos bleiben. Der Mensch kann mit einem innigen Stoßseufzer weit mehr erreichen, als ein langes Gebet vermag, das diese Innigkeit missen läßt, wie auch der innige Gedanke an Gott ihm mehr Kraft einträgt als ein Gebet der Fürbitte durch Mitmenschen. Doch Gott bewertet den Liebesgrad dessen, der betet für seinen Mitmenschen, weil immer Liebe kraftspendend ist und also auch eine liebende Fürbitte nicht wirkungslos bleibt. Und darum kommt immer wieder über den einzelnen Menschen großes Leid und bittere Not, weil er Dessen nicht vergessen soll, Der allein ihm helfen kann, weil er das rechte Verhältnis herstellen soll, das allein ihm die Kraftzufuhr von Gott sichert, und weil er selbst tätig werden muß, um Erfolg verzeichnen zu können für seine Seele. Und das sollen die Menschen nicht vergessen, daß niemals der Mitmensch ihnen die Verantwortung abnehmen kann, daß ein jeder sich selbst verantworten muß und darum auch selbst an sich tätig werden muß.... und daß sie diese Tätigkeit nur ausführen können mit Hilfe Gottes, Den sie in innigem Gebet anrufen müssen um Kraft und liebevolle Betreuung, auf daß sie ihr Ziel erreichen, auf daß ihre Seelen ausreifen auf Erden....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde