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Il compito terreno è il tendere consapevole - Il tempo inutilizzato

L’anima ha bisogno del soggiorno sulla Terra per diminuire la distanza da Dio. Questo è lo scopo della vita terrena. L’inizio dell’incorporazione è nella più grande distanza da Dio ed alla fine Gli può essere molto vicino, ma al decesso può anche stare nella stessa distanza da Dio ed allora la vita terrena è stata inutile. Il percorso sulla Terra dev’essere un servire nell’amore, allora la distanza da Dio deve anche diminuire inevitabilmente, perché un essere amorevole si forma in modo com’è la premessa per avvicinarsi a Dio. Se ora l’anima si forma rispetto alla Volontà divina, allora non è più qualcosa di lontano da Dio, è diventato un essere che è ritornato allo stato primordiale, è solo amore e così una Parte divina ed allora non ha più bisogno del soggiorno sulla Terra, ma si separa da questa ed entra nel Regno spirituale. Questo stato è la meta di ogni anima e può essere raggiunto solo attraverso il cosciente tendere. Cioè l’uomo deve sapere del suo stato imperfetto, volerlo sospendere e fare ciò che Dio esige. Dev’essere attivo nell’amore e quindi lavorare su di sé. Non esiste altra possibilità per diminuire la lontananza da Dio che formarsi nell’amore. E più seriamente l’uomo prende il suo compito, meno tempo ha bisogno per questo ed a questo deve pensare, quando minaccia di diventare tiepido e trascurato, perché ogni tempo sulla Terra che ha usato per altro che il lavoro sull’anima, è perduto per l’Eternità. Deve pensare solo alla Vita dopo la morte, allora utilizza il tempo terreno nel modo giusto, ma se provvede solo alla vita terrena, rimane fermo sullo stesso gradino di sviluppo e perde il tempo prezioso.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Erdenaufgabe bewußtes Streben.... Ungenützte Zeit....

Die Seele benötigt den Aufenthalt auf der Erde, um die Entfernung von Gott zu verringern. Dies ist der Zweck des Erdenlebens. Sie ist bei Beginn der Verkörperung in weitester Entfernung von Gott und kann bei der Beendung Ihm ganz nahe sein.... sie kann aber auch beim Ableben in der gleichen Entfernung von Gott stehen, und dann war das Erdenleben zwecklos. Der Gang auf Erden soll ein Dienen in Liebe sein, dann muß auch unweigerlich die Entfernung von Gott verringert werden, denn ein liebendes Wesen gestaltet sich so, wie Voraussetzung ist, um Gott nahezukommen. Formt sich nun die Seele dem göttlichen Willen entsprechend, dann ist sie nichts Gott-Fernes mehr, sie ist ein Wesen geworden, das zum Urzustand zurückgekehrt ist.... sie ist nur Liebe und somit göttlicher Anteil, und dann benötigt sie den Aufenthalt auf Erden nicht mehr, sondern sie trennt sich von der Erde und geht ein in das geistige Reich. Dieser Zustand ist das Ziel einer jeden Seele und kann nur durch bewußtes Streben erreicht werden. D.h., es muß der Mensch wissen um seinen mangelhaften Zustand, ihn beheben wollen und das tun, was Gott verlangt.... Er muß in der Liebe tätig sein und also an sich arbeiten. Es gibt keine andere Möglichkeit, die Gott-Ferne zu verringern, als sich zur Liebe zu gestalten. Und je ernster es der Mensch mit seiner Aufgabe nimmt, desto kürzere Zeit benötigt er für diese, und das soll er bedenken, wenn er lau und nachlässig zu werden droht, denn jede Zeit auf Erden ist verloren für die Ewigkeit, die er zu anderer als Seelenarbeit nützt. Nur des Lebens nach dem Tode soll er gedenken, dann nützet er die Erdenzeit in der rechten Weise, doch so er nur für das irdische Leben sorgt, bleibt er auf der gleichen Entwicklungsstufe stehen, und die kostbare Zeit geht ihm verloren....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde