5560 Lo stato dell’obbligo - La decisione della libera volontà

19 dicembre 1952: Libro 61

Attraverso tempi infinitamente lunghi vi siete mossi nello stato relegato, vi era tolta ogni libertà della volontà, stavate sotto la divina Legge e dovevate agire in modo come lo voleva Dio, come doveva svolgersi secondo la Legge della natura, per corrispondere al Suo Piano dall’Eternità. Eravate non-liberi, perché la vostra anima era legata nelle sue singole sostanze nelle Opere di Creazione, l’intera Creazione è in certo qual modo la catena che teneva la vostra anima legata, l’intera Creazione è lo spirituale legato che si trova ancora nella volontà ribelle a Dio e perciò non può aspettarsi nessuna libertà così a lungo, finché esso stesso non cede in questa resistenza contro Dio. Ma una volta verrà per tutto lo spirituale legato il tempo, in cui non si trova più nello stato dell’obbligo, in cui gli viene concessa una certa libertà, in cui come essere singolo consapevole dell’io può pensare, volere ed agire, senza esserne impedito, una volta sarà venuto il tempo in cui avrà riottenuto la libera volontà e la può utilizzare senza impedimento. Ma allora esiste il grande pericolo, che la libera volontà venga utilizzata in modo sbagliato, che la resistenza contro Dio sale di nuovo così forte nell’essere, che si allontana nuovamente da Dio, invece di tendere verso di Lui. Il percorso nella volontà legata attraverso l’intera Creazione era una conseguenza dell’allontanamento da Dio, era una conseguenza della resistenza una volta prestata contro Dio. Ma una volta questo percorso sarà terminato, ed allora all’essere viene di nuovo data la libertà della volontà, perché deve dimostrare la rinuncia della resistenza contro Dio liberamente da sé stesso per poi poter andare incontro ad insospettate Beatitudini. Ma se abusa della libertà della volontà, si svolgerà nuovamente un allontanamento da Dio oppure viene conservata la resistenza, allora per l’essere esiste solo ancora una via d’uscita, di camminare di nuovo nello stato dell’obbligo attraverso la Creazione, affinché la resistenza venga finalmente spezzata. Una volta ogni essere deve svolgere la decisione della libera volontà, e cioè nello stadio come uomo, dato che ha il talento dell’intelletto ed attraverso il grande Amore di Dio gli viene anche trasmessa la conoscenza, che consiste nella volontà orientata bene. Se fallisce nel tempo di questa vita terrena, Dio non rinuncia comunque allo spirituale, ma dato che Egli non può condurre indietro l’essere per costrizione alla perfezione, perché questo contraddice la Sua Legge dell’eterno Ordine, perché qualcosa che era stato divino e che deve di nuovo diventare qualcosa di divino, non è mai da pensare senza la libera volontà, allora Egli gli crea sempre nuovamente delle nuove possibilità di raggiungere la sua meta, ma sempre nella cornice della legittimità, di cui fa parte anche un cammino attraverso la Creazione, che tiene legato l’essenziale così a lungo, finché non cede la sua resistenza, che viene raggiunto sicuramente, perché all’avversario di Dio è stata sottratta ogni influenza sull’essenziale legato. Non ha nessun potere sullo spirituale che è legato nella Creazione, e perciò questo cammina anche verso l’Alto con sicurezza. Ma viene richiesta una decisione della libera volontà, che anche il potere opposto può influenzare l’essere e perciò nella vita terrena, l’uomo è esposto ad oppressioni dalla sua parte; ma gli stanno a disposizione in grande misura contemporaneamente i mezzi di Grazia, affinché possa davvero prendere una giusta decisione. Perciò, ogni uomo porta la piena responsabilità per la sua anima, perché nel Suo Amore Dio fa di tutto, per rendergli facile la decisione. Gli viene sottoposto un sapere sul suo compito terreno, bensì in modo differente, ma sempre così che lui stesso possa prenderne posizione. (19.12.1952) Può riflettere su questa, ma lo può anche omettere, ma allora non si può nemmeno scusare di non aver saputo nulla del suo compito terreno, perché solo il minimo desidero gli viene esaudito. All’uomo non viene mai nascosto nulla, ma su di lui non viene mai esercitata nessuna costrizione. Secondo l’antecedente percorso infinitamente lungo nello stato dell’obbligo, il tempo della vita terrena è da chiamare oltremodo breve, e malgaro ciò basta, perché l’uomo si possa decidere nella direzione giusta, che ritorni a Dio, il Quale ora riconosce come suo Padre dall’Eternità, oppure risporofonda e si rivolge di nuovo all’avversario di Dio nella libera volontà. E per lui è ora ancora una Grazia, se viene richiamato anzitempo, affinché l’avversario di Dio non lo prenda del tutto nel suo potere. Allora l’anima può giungere alla conoscenza ancora nell’aldilà e liberarsi dalle catene di quel potere attraverso il grande Amore e Misericordia di Dio. Ma chi non accetta nemmeno allora l’Aiuto salvifico e sprofonda sempre di più, a costui viene di nuovo legata la volontà e deve ripercorrere nuovamente il cammino attraverso la Creazione e questo così a lungo, finché una volta non si decide come uomo nella libera volontà per il Padre dall’Eternità, dal Quale ha avuto una volta la sua Origine.

Amen

Tradotto da: Ingrid Wunderlich

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