5160 La lotta con la spada della bocca
29 giugno 1951: Libro 58
In un mondo della peggiore miscredenza, della più abominevole assenza d’amore e pienissima non-conoscenza, la pura Parola di Dio che ricevete come Grazia particolare, non verrà riconosciuta come Dono divino, perché la facoltà della conoscenza dipende dalla fede e dall’amore di un uomo e l’acutezza d’intelletto da sola non sostituisce la facoltà di conoscenza. E malgrado ciò, si deve agire sulla cecità spirituale degli uomini in quanto si deve cercare di risvegliare in loro la fede e l’amore, affinché anche in conseguenza di ciò si giunga alla conoscenza. Si deve agire in quanto agli uomini venga tenuto davanti agli occhi l’effetto della loro vita sbagliata senza fede ed amore e che venga loro indicata l’orrenda sorte che li attende se non cambiano. Senza fede ed amore non c’è da aspettarsi nessuna comprensione per gli insegnamenti spirituali, ma quando agli uomini viene presentato che loro stessi si procurano una sorte insopportabile oppure beatificante, prenderanno confidenza con una tale possibilità e saranno rispettivamente ricettivi per ulteriori insegnamenti oppure rifiutano anche del tutto e negano una continuità della vita, se sono già del tutto caduti a colui che ha ispirato loro questo orientamento di pensieri, che agisce su loro che non si attivano né credendo né amando e perciò sono offuscati nello spirito fino alla definitiva morte corporea e spirituale. Nel tempo dell’oscurità spirituale non si può agire in nessun modo sulla volontà degli uomini, che si decida in una determinata direzione. Solo attraverso il parlare e presentazioni può essere ottenuta una cosa, che riflettano ed allora è determinante il desiderio per la Verità, quale direzione prendono i pensieri. E perciò è una lotta con la spada della bocca che può condurre soltanto colui che è in grado di confutare tutto ciò che gli viene tenuto loro davanti dalla parte avversa oppure presentato come contro obiezione. Gli uomini devono essere di spirito illuminato che affrontano costoro, loro stessi si devono trovare sotto la Guida divina, loro stessi devono solo essere lo strumento attraverso il quale Dio Si manifesta, il Quale però non tocca comunque la libera volontà dell’uomo, se costui vuole rimanere il Suo avversario e non si lascia convincere nemmeno tramite Parole divine. Malgrado ciò il lavoro di un uomo che cerca di portare Luce nel buio spirituale, è oltremodo benefico, dato che vengono stimolati i pensieri di coloro che incrociano la sua via, appena si accinge di combattere per il Regno di Dio, appena parla dalla spinta più interiore di istruire i suoi prossimi erranti e di aiutarli a giungere alla Luce del giorno. Troverà bensì molta miscredenza, sarà esposto ad animosità, l’avversario di Dio lo affronterà con la sapienza del mondo e avrà da confutare sempre nuove obiezioni, ma avrà anche una Forza ultranaturale che è riconoscibile nel suo parlare inconfutabile e nella sua convinzione, non gli si potrà dimostrare il contrario di ciò che lui rappresenta, ma con una seria volontà ed il desiderio per la Verità ci si potrà convincere da sé stesso, che le sue parole meritano fede, che si adempiono le Promesse, quando vengono adempiute le condizioni che vi sono allacciate. Ci deve solo essere la volontà di far sorgere in sé l’amore, allora si risveglia anche la fede e sarà facile la conoscenza. Ma anche l’avversario di Dio lavora incessantemente per confondere il pensare degli uomini e perciò li spinge al disamore e distrugge qualsiasi fede, finché l’uomo stesso non si difende. E’ una lotta che dev’essere condotta con l’assoluta mancanza di riguardo, se deve procurare la vittoria. L’assenza di riguardo dei servitori di Dio sulla Terra però consiste nel fatto di scoprire senza pietà le macchinazioni fatte dall’avversario di Dio, che non temono di scoprirlo, che presentano agli uomini i loro errori e vizi con l’indicazione che stanno sotto l’influenza di colui che li tira giù nell’abisso. Perché allora dicono la Verità, mentre l’avversario cerca di conquistare i suoi seguaci con menzogne ed abbellisce tutto ciò che gli uomini fanno nel loro disamore. Non è nessuna arroganza spirituale, se al prossimo vengono fatti notare i suoi errore, perché chi riconosce le cause della cecità spirituale, ha anche il diritto di fargli notare come un medico le cause della malattia, e quindi deve scoprire senza riguardo gli errori, affinché vi si agisca contro e venga ottenuta una guarigione che non riguarda il corpo, ma l’anima e le assicura una Vita nell’Eternità. Chi sta nella fede, sà anche il male dell’assenza di fede e deve guidarla; chi è maturato da sé attraverso l’amore nella conoscenza, conosce anche lo stato delle anime che sono prive di qualsiasi amore e se vuole aiutarle seriamente, allora deve mettere alla prova su di loro la Forza della Parola divina e tentare di tutto per salvarle dalla più grande miseria spirituale, deve combattere con la spada della bocca, ed il suo spirito lo guiderà bene, troverà sempre le giuste parole e la sua lotta per il Regno di Dio sarà di successo.
Amen
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