Der Geist ist es, der lebendig macht.... Solange ihr Menschen noch nicht den Geist in euch zum Leben erweckt habt, ist auch alles Wissen tot und kann euch nicht zum Leben führen. Und ob der Verstand noch so tief einzudringen bestrebt ist, er wird nicht zum Ziel kommen, nämlich in voller Klarheit in den Heilsplan Gottes eindringen, so daß ihm alles verständlich wird, daß er das Wirken und Walten Gottes in Seiner Liebe und Weisheit erkennt und nun in Liebe zu Ihm entbrennt.... Erst ein erweckter Geist sieht hell und klar. Und es steht der Mensch nun in der Erkenntnis, er weiß um seinen Daseinszweck, um Ursache und Bestimmung auf dieser Erde. Ein totes Wissen aber ist alles das, was verstandesmäßig gewonnen wird, wozu die Seele noch nicht Stellung nehmen kann, weil der Geist im Menschen es ihr noch nicht erklären konnte, dessen Wirken noch nicht zugelassen ist. Dies gilt für das Geistesgut, das jene Gebiete berührt, die nicht "erforscht" werden können, die sich nicht beweisen lassen und doch das Wichtigste genannt werden müssen, wenngleich es unerforschlich ist für menschlichen Verstand. Denn dieses Geistesgut betrifft nicht nur das Leben auf dieser Erde, sondern es erstreckt sich auch auf das Reich jenseits dieser Erde, es betrifft auch die Zeit vor und nach dem Leben auf dieser Erde.... Und ein solches Wissen kann also erst dann von Segen sein, wenn der Geist aus Gott es den Menschen erklärt, wenn etwas "Lebendes" zu dem noch Toten spricht, um ihm dadurch auch das Leben zu geben. Und dieser Geist muß durch den Willen des Menschen selbst zum Wirken veranlaßt werden, der Mensch muß aus eigenem Antrieb die Verbindung suchen mit Gott, dem Vatergeist von Ewigkeit, was immer nur geschehen kann durch inniges Gebet und durch Liebewirken.... Dadurch wird der Geistesfunke in ihm frei und also tätig. Die Bindung mit Gott sichert die Zuleitung von Kraft und Licht, der dunkle, erkenntnislose Zustand schwindet, weil das Licht alles erhellt, und die Kraft äußert sich in ständig vermehrtem Liebewirken.... Es kommt Leben über das bisher Tote, es wird der Mensch selbst eifrig tätig, und auch alles bisher tote Wissen wird lebendig, alle Zusammenhänge werden dem Menschen klar, er erkennt, daß sich in göttlicher Ordnung ein Heilsplan abwickelt; er weiß um die Begründung dessen, und er erkennt, daß er selbst im Mittelpunkt jenes Heilsplanes steht, daß es um ihn selbst geht, daß ein Ziel erreicht werden muß und daß er jenes Ziel nur erreichen kann, wenn er im Licht wandelt.... daß gleichsam das Licht selbst schon das Ziel ist, daß er ohne dieses Licht ewig in der Tiefe bleibt.... daß also "Leben" unbedingt auch "Erweckung des Geistes" in ihm bedeutet oder erfordert. Er erkennt, daß alles Tote nur immer tiefer führt, bis eine völlige Erstarrung sein Los ist. Und jeder einzelne muß selbst dieses Leben anstreben, denn es kann nicht übertragen werden, sondern erfordert immer die Hingabe an Gott, die Bitte um Hilfe und die Bereitwilligkeit zum Liebewirken.... Und niemals ist dieses Leben zu ersetzen durch erhöhte Verstandestätigkeit, weshalb also ein jeder Mensch zum Leben gelangen kann, auch wenn er arm an Verstandeswissen ist.... dagegen ein hohes Maß von Wissen noch lange kein "Leben" bedeutet, wenn es der Mensch fehlen lässet an jenen Bedingungen: Hingabe an Gott und Liebewirken. Dann wird er ewig nicht zum Leben gelangen, denn der Geist schlummert in ihm, es ist ihm nicht die Möglichkeit gegeben, sich zu äußern und Licht zu verbreiten, und es wird dunkel bleiben im Menschen, denn er ist selbst tot im Geist....
Amen
ÜbersetzerE‘ lo spirito che rende vivi. Finché voi uomini non avete ancora risvegliato alla Vita lo spirito in voi, anche tutto il sapere è morto e non può guidarvi alla Vita. Per quanto profondamente l’intelletto tenda a penetrare, non arriverà alla meta, cioè di penetrare in piena chiarezza nel Piano di Salvezza di Dio, in modo che tutto gli diventi comprensibile affinché riconosca l’Agire e l’Opera di Dio nel Suo Amore e nella Sua Sapienza ed ora s’infiammi nell’amore per Lui. Solo uno spirito risvegliato vede chiaro e limpido. Ed ora l’uomo sta nella conoscenza, conosce lo scopo della sua esistenza, della causa e della destinazione di questa Terra. Un sapere morto però è tutto ciò che viene conquistato intellettualmente, per cui l’anima non ne può ancora prendere posizione, perché lo spirito nell’uomo non glielo poteva ancora spiegare, il cui agire non è ancora stato concesso. Questo vale per quel patrimonio spirituale, che tocca quelle regioni, che non possono essere ‘indagate’, che non si lasciano dimostrare e che devono comunque essere dichiarate come la cosa più importante, benché sia inesplorabile dal’intelletto umano. Perché questo patrimonio spirituale non riguarda la vita su questa Terra, ma si estende anche al Regno al di là della Terra, riguarda anche il tempo prima e dopo la vita su questa Terra. Ed un tale sapere può essere quindi di Benedizione solamente, quando lo Spirito di Dio lo spiega agli uomini, quando qualcosa di “Vivente” parla a qualcosa di ancora morto, per dargli con ciò anche la Vita. E questo spirito dev’essere indotto all’agire tramite la volontà dell’uomo stesso, l’uomo deve cercare per propria spinta il collegamento con Dio, lo Spirito del Padre dall’Eternità, cosa che può succedere sempre soltanto attraverso l’intima preghiera ed una vita d’amore. Da ciò la scintilla spirituale in lui diventa libera e così attiva. Il collegamento con Dio assicura l’apporto di Forza e Luce, lo stato buio, senza conoscenza scompare, perché la Luce rischiara tutto e la Forza si manifesta in un costante accresciuto agire nell’amore. Su ciò che finora era morto arriva la Vita, l’uomo stesso diventa attivo con fervore, ed anche tutto il sapere che finora era morto, diventa vivo, all’uomo tutti i collegamenti diventano chiari, lui riconosce che nell’Ordine divino si svolge un Piano di Salvezza; conosce la Motivazione di questo e riconosce, che lui stesso si trova al centro di quel Piano di Salvezza, che si tratta di lui stesso, che dev’essere raggiunta una meta e che la può raggiungere solamente quando cammina nella Luce, che la Luce stessa per così dire è già la meta, che senza questa Luce rimane eternamente nell’abisso, che quindi la “Vita” significa o pretende anche il “risveglio dello spirito”. Lui riconosce che tutto ciò che è morto conduce sempre più in basso, finché la sua sorte è un totale irrigidimento. Ed ogni singolo stesso deve tendere a questa Vita, perché non può essere tramandata, ma richiede sempre la dedizione a Dio, la richiesta d’Aiuto e la disponibilità di agire nell’amore. E questa Vita non può mai essere sostituita attraverso un’aumentata attività d’intelletto, per qui ogni uomo può giungere alla Vita, anche se è povero nel sapere d’intelletto, invece un’alta misura di sapere non significa per nulla “Vita”, quando l’uomo manca di adempiere quelle Condizioni: la dedizione a Dio e l’agire d’amore. Allora non giungerà in eterno alla Vita, perché lo spirito sonnecchia in lui, non gli è data la possibilità di manifestarsi e di diffondere la Luce e così rimarrà buio nell’uomo, perché lui stesso è morto nello spirito.
Amen
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