4369 La nuova Terra - Le Creazioni - Il Paradiso
10 luglio 1948: Libro 51
La nuova Terra sarà di nuovo formata corrispondente all'infinito Amore di Dio e della Sua insuperabile Sapienza. Tutte le Creazioni sono di nuovo portatrici dello spirituale, che ora continua il suo percorso di sviluppo interrotto e lo può anche terminare rapidissimamente, perché la materia è di una durata di vita meno lunga, cioè si trova pure in un continuo cambiamento; il divenire e scomparire cambia in un tempo più breve, e perciò lo spirituale può abbandonare molto presto la forma ed assumere quella successiva. Ed è nuovamente compito di ogni singola Opera di Creazione di servire alla conservazione di altre Creazioni. Gli uomini della nuova Terra saranno costantemente attivi nell'ultragrande volontà d'amore e necessitano con ciò anche di tutte le Opere di Creazione, affinché queste possano adempiere pienamente il loro compito servente. Inoltre nemmeno la materia possederà in sé una grande capacità di resistenza, eccetto la dura materia della Creazione di base, la quale, dato che cela in sé lo spirituale avverso a Dio che era stato condannato alla Nuova Relegazione, è una massa quasi indistruttibile, che necessitava di nuovo di un tempo infinito per la dissoluzione, se Dio nella Sua grande Misericordia non accelerasse la liberazione secondo il saggio Piano per lo spirituale da redimere. Sulla nuova Terra la formazione dello spirituale può procedere più velocemente, perché gli uomini stanno già in un grado di maturità, che anche lo spirituale ancora legato nel mondo animale e vegetale si sottomette liberamente a questi. Sente l'amore degli uomini e perciò rinuncia molto più facilmente alla resistenza, serve loro liberamente, anche se ancora nella Legge dell'obbligo, e perciò procede pure più rapidamente verso l'Alto. E così la materia sulla nuova Terra è anche più precocemente peritura, cioè il divenire e lo scomparire di sempre nuove Creazioni si susseguono rapidamente, perciò anche tutte le Creazioni sono da vedersi in modo particolarmente affascinanti, e rendono gli uomini felici nella loro molteplicità e nelle loro forme che rallegrano l'occhio. Chi ha abitato ancora sulla vecchia Terra, quindi fa parte dei rimossi del Giorno del Giudizio, non può stupirsi abbastanza sulla diversità e le Magnificenze della nuova Terra, ed è per lui un vero Paradiso, perché soltanto delle Forze buone sono all'Opera ed è impossibile ogni influenza attraverso forze distolte da Dio. Questi uomini potranno misurare e degnare al meglio i Miracoli di Dio, perché si ricordano ancora della vecchia Terra con tutto il bene ed il male. Le generazioni seguenti sentiranno soltanto parlare della vecchia Terra e, più il tempo procede, considerano le Creazioni della nuova Terra con maggior naturalezza, e quindi anche l'amore per Dio s'infievolirà, benché passi un lungo tempo, in cui la nuova Terra possa essere chiamata ancora un Paradiso, dove l'amore dimora fra gli uomini e Dio Stesso cammina fra i Suoi. Sperimentare questo tempo è veramente anche degno della vita terrena più difficile, perché Dio Stesso ha posto agli uomini un limite, Egli conserverà rivolto a Sé la Sua stirpe e la guiderà fedelmente fino alla fine di questa Terra attraverso sofferenza e miseria. Egli abbrevierà il tempo, affinché i Suoi diventino beati. Ma dagli abitanti della nuova Terra tutto verrà dimenticato, perché la Beatitudine soppesa il tempo dell'afflizione migliaia di volte. E perciò agli uomini deve sempre di nuovo essere esclamato l'Ammonimento: Perseverate e rimanete fedeli a Dio, Egli ve lo ricompenserà in eterno ed il Suo Amore vi darà la Forza, se ne avete bisogno.
Amen
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