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Perché anche uno spirito non caduto deve passare sulla Terra

Su ciò che desiderate il Chiarimento, questo posso dirvi soltanto Io unicamente, perché questi pensieri sono già sorti più sovente, senza che ne abbiate desiderato seriamente una Risposta. Non conoscete le Leggi che dominano nel Mio Regno e nelle quali si muovono tutte le Mie creature, ma una cosa vi è stata spiegata, che ho esternato da Me degli esseri nella più sublime perfezione, che questi esseri erano dotati di una libera volontà, che doveva ora anche decidersi e che aveva anche per conseguenza la caduta da Me di innumerevoli esseri. Ma una gran parte di questi esseri aveva anche superato la prova della volontà, che sono rimasti con Me, benché tutti erano provvisti della libera volontà e della facoltà di pensare e si sono appunto decisi per colui che era visibile per loro. Non è per nulla il caso, che coloro che sono caduti da Me, stavano nella conoscenza difettosa, ma la stessa Luce d’Amore irradiava attraverso tutti gli esseri, ed in questa Luce riconoscevano anche Me come il loro Creatore, dal Quale erano proceduti, ma respingevano appunto questa Luce e con ciò si sono resi peccatori. Ora tutti gli esseri creati erano bensì “Opera della Mia Volontà” come quindi anche coloro che Mi sono rimasti fedeli, stando nella più alta pienezza di Luce, possono creare e formare con Me e perciò sono beati. Hanno bensì superato la prova della volontà, ma rimangono comunque delle “Opere del Mio Amore”, per le quali il raggiungimento della figliolanza di Dio è anche la meta più alta, perché non potevo crearMi dei “figli”, ma sempre soltanto dare ad un essere l’opportunità di formare sé stesso in un figlio, che comunque raggiungerà anche ogni essere non caduto, ma che deve anche percorrere il cammino sulla Terra, per raggiungere quel grado più alto, che non vale più come Opera Mia, ma come figlio Mio. Perché un’ “Opera” si trova bensì anche nella stessa volontà con Me e crea ed opera costantemente da questa volontà. Essere un “figlio” di Dio è però il simbolo della più alta Beatitudine, perché è totalmente indipendente da Me, riceve direttamente l’Irradiazione del Mio Amore e la sua volontà è orientata proprio come la Mia, è un essere totalmente libero, un vero figlio che entra in tutti i diritti del Padre, mentre un’ “Opera” rimane sempre tale, anche se ha superato la prova della volontà. Ma già innumerevoli esseri hanno percorso la via attraverso l’abisso ed il numero dei Miei figli diventa sempre più grande dato che non possono mai fallire, anche se la vita terrena grava oltremodo su di loro. La Forza d’amore che non perdono mai, li protegge da una caduta, e dato che il tempo della vita terrena è soltanto un attimo misurato all’Eternità, a tali spiriti della Luce possono anche essere caricate le condizioni più difficili, ed anche in condizioni di sofferenze molto insolite potete accettare una tale incorporazione che conduce sicuramente alla meta della figliolanza di Dio. Gli esseri di Luce devono percorrere la via sulla Terra, per lottare nelle loro debolezze corporee contro tutte le resistenze, devono affrontare una volta liberamente il Mio avversario, al quale non soccomberanno mai, ma gli svincolano anche sempre il loro involucro corporeo, affinché questo, come “spiritualizzato”, può già aiutare uno spirito una volta caduto alla maturazione. E proprio questo cammino terreno procura la figliolanza di Dio ad innumerevoli esseri di Luce, ma non lo si può evitare, se dalle Mie Opere devono sorgere dei “figli”, che Io stesso non potevo crearMi, perché per questo è premessa la libera volontà. Questa libera volontà era stata bensì messa alla prova, ma gli esseri stavano tutti nella Luce più chiara della conoscenza, e perciò non poteva essere messa alla pari del cammino sulla Terra, in cui l’avversario si afferma, mentre lo spirito di Luce è esposto a tentazioni su tentazioni, che deve sostenere, per poter uscirne come un vero “figlio di Dio”, che era ed è sin dal principio la Mia Meta.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Warum muß ein nicht-gefallener Geist auch über die Erde gehen....

Worüber ihr Aufschluß begehret, das kann nur Ich allein euch sagen, denn es sind diese Gedanken schon des öfteren in euch aufgetaucht, ohne daß ihr ernstlich eine Antwort begehrtet. Ihr kennet die Gesetze nicht, die in Meinem Reich herrschen und in denen alle Meine Geschöpfe sich bewegen, aber das eine ist euch erklärt worden, daß Ich aus Mir Wesen herausstellte in höchster Vollkommenheit, daß diese Wesen mit einem freien Willen begabt waren, der sich nun auch entscheiden sollte und der auch den Abfall von zahllosen Wesen von Mir zur Folge hatte. Aber es hatte ein großer Teil dieser Wesen auch die Willenserprobung bestanden, daß sie bei Mir verblieben, obgleich alle mit dem freien Willen und der Denkfähigkeit ausgestattet waren und ebenso sich für den entscheiden konnten, der ihnen schaubar war.... Es ist also keineswegs der Fall, daß jene, die abfielen von Mir, in mangelnder Erkenntnis standen, sondern das gleiche Liebelicht durchstrahlte alle Wesen, und in diesem Licht erkannten sie auch Mich als ihren Schöpfer, von Dem sie ausgegangen waren, aber ebendieses Liebelicht wiesen sie zurück und machten sich dadurch sündig.... Nun waren wohl alle Meine erschaffenen Wesen "Werke Meines Willens" wie also auch jene Mir treu Verbliebenen, die, in höchster Lichtfülle stehend, mit Mir schaffen und gestalten können und daher selig sind.... Sie haben wohl die Willensprobe bestanden, bleiben aber dennoch "Werke Meiner Liebe", für die die Erreichung der Gotteskindschaft auch das höchste Ziel ist, denn "Kinder" konnte Ich Mir nicht "schaffen", sondern immer nur einem Wesen die Gelegenheit geben, sich selbst zu einem Kind zu gestalten, was zwar auch ein jedes nicht-gefallene Wesen erreichen wird, aber auch den Gang über die Erde zurücklegen muß, um jenen höchsten Grad zu erreichen, daß es nicht mehr als Mein Werk, sondern als Mein Kind gilt. Denn ein "Werk" steht zwar auch im gleichen Willen mit Mir und schaffet und wirket ständig aus diesem Willen heraus.... Ein "Kind" Gottes zu sein ist aber der Inbegriff der höchsten Seligkeit, denn es ist völlig unabhängig von Mir, es empfängt Meine direkte Liebeanstrahlung, und sein Wille ist stets gleich gerichtet mit dem Meinen, es ist ein völlig freies Wesen, ein rechtes Kind, das in alle Rechte des Vaters eintritt, während ein "Werk" trotz der bestandenen Willensprobe immer ein Werk bleibt. Den Weg durch die Tiefe haben aber schon endlos viele Wesen zurückgelegt, und es wird die Zahl Meiner Kinder immer größer, da sie niemals versagen können, auch wenn das Erdenleben überaus schwer auf ihnen lastet.... Die Liebekraft, derer sie niemals verlustig gehen, schützet sie vor einem Fall, und da die Erdenlebenszeit nur wie ein Augenblick ist, gemessen an der Ewigkeit, können auch einem solchen Lichtgeist die schwersten Bedingungen auferlegt werden, und ihr könnet auch bei ganz ungewöhnlichen Leidenszuständen eine solche Verkörperung annehmen, die sicher zum Ziel der Gotteskindschaft führt. Die Lichtwesen müssen deshalb den Weg über die Erde zurücklegen, um in ihrer körperlichen Schwäche anzukämpfen gegen alle Widerstände, sie müssen sich einmal freiwillig Meinem Gegner stellen, dem sie aber niemals unterliegen werden, sondern immer nur ihm auch ihre körperliche Hülle entwinden, daß diese, als "vergeistigt", schon einem einst gefallenen Geist verhelfen kann zum Ausreifen. Und gerade dieser Erdengang trägt einer Unzahl von Lichtwesen die Gotteskindschaft ein, aber er ist nicht zu umgehen, sollen aus Meinen Werken "Kinder" hervorgehen, die Ich Selbst Mir nicht schaffen konnte, weil der freie Wille dazu Voraussetzung war. Dieser freie Wille war wohl erprobt worden, doch die Wesen standen alle im hellsten Licht der Erkenntnis, und er konnte daher nicht gleichgesetzt werden mit dem Gang über die Erde, auf der sich der Gegner behauptet, in dem der Lichtgeist Versuchungen über Versuchungen ausgesetzt ist, die er bestehen muß, um nun als ein rechtes "Kind Gottes" hervorgehen zu können, das Mein Ziel war und ist seit Anbeginn....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde