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La Discesa all’inferno

Più riflettete sul fatto, quale prezzo ho pagato per riscattarvi l’eterna Vita, più deve muovervi la domanda, che cosa avveniva con le anime che avevano vissuto e che sono morte prima della Mia morte sulla Croce e le cui anime erano ancora morte nel senso vero della parola, appunto perché non potevo regalare loro ancora la Vita, perché le loro anime appartenevano ancora all’avversario, non erano ancora state riscattate da lui, prima che non avessi compiuto l’Opera di Redenzione. Queste anime si trovavano ancora in un regno di morte secondo il loro cammino di vita, dove, consapevoli della loro esistenza, conducevano un’esistenza, che non poteva essere chiamata “Beatitudine”. Ma nemmeno la sfera dove dimoravano, poteva essere interpretata come “inferno”, dove erano le anime di coloro che nella loro vita terrena si erano dimostrati e comportati del tutto come seguaci di Satana. Era un ante-inferno, nessun luogo di pace e di Beatitudine, ma nemmeno un luogo della più profonda oscurità e tormento. Nella loro consapevolezza subentravano a volte dei momenti luminosi, in cui potevano scambiarsi reciprocamente, dove venivano loro in mente delle immagini dalla vita terrena e si rendevano anche conto, che il dimorare in questa sfera non fosse eterno, ma che una volta sarebbero salvate dal Messia, il Quale era stato loro annunciato da profeti già sulla Terra.

E le anime, che attraverso il loro cammino di vita avevano riconosciuto Dio e Lo hanno servito fedelmente, aspettavano questo Salvatore. Da loro Sono disceso dopo la Mia morte sulla Croce. Anche loro hanno saputo dell’Atto di Grazia e Misericordia del Mio Amore, anche per loro era versato il Mio Sangue, volevo riscattare anche le loro anime da colui che finora era il loro padrone. Ma per questo dovevano dare liberamente il loro assenso, e perciò non Sono venuto da loro come un raggiante Spirito di Luce, il Quale dovevano seguire grazie alla Luce che costringeva, ma venni da loro come il Cristo sofferente sulla Croce, con tutti i segni della Mia morte sulla Croce, ma come Uomo il Quale Si E’ lasciato mettere sulla Croce per i Suoi prossimi. Perché anche loro dovevano dapprima credere in Me senza costrizione, che Io Ero il Messia promesso, dovevano seguirMi proprio così liberamente come i Miei discepoli nel tempo del Mio Cammino terreno. Loro tutti potevano ben presagire Chi Io Fossi, ma a loro rimaneva nascosta la piena certezza, che le avrebbe determinate se Fossi disceso in questo regno dopo la Mia Resurrezione, dove Mi avvolgeva Luce e Splendore, dove avevo vestito il raggiante Abito dello Spirito, alla Cui Luce nessun essere poteva resistere.

Sono disceso all’inferno. Dall’ante-inferno Mi seguivano tutte, perché a loro mancava solo ancora una piccolissima Luce e la portavo loro con tutti i segni dell’amara morte sulla Croce. Ma Sono anche disceso nell’abisso più profondo, per arrivare anche lì come Uomo colmo d’Amore, il Quale aveva lasciato la Sua Vita per i Suoi fratelli. Ma ho trovato soltanto poca fede, e solo pochi si lasciavano staccare dal groviglio di scelleratezza; perché tutte loro erano ancora profondamente nelle grinfie del nemico, che le teneva legate, perché lui stesso ha dovuto riconoscere divampante d’ira la Mia Vittoria su di lui e perciò faceva di tutto per trattenere il suo seguito nell’abisso. Perché ora sapeva che Io Ero più forte di lui e che Mi era riuscito di staccare le catene a coloro che volevano seguire Me. Costoro non le poteva più impedire e non avrà eternamente più nessun potere sulle anime che si vogliono liberare da lui per via di Gesù Cristo. Ma lui perderà sempre di più del seguito, perché sono morto per tutti gli uomini ed una volta tutti gli uomini saranno anche liberati da lui, perché anche lui stesso si arrenderà una volta alla Forza del Mio Amore, anche lui desidererà una volta il Mio Amore. Passeranno ancora delle Eternità, ma davanti a Me mille anni sono come un giorno.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Abstieg zur Hölle....

Je mehr ihr darüber nachdenket, welchen Preis Ich gezahlt habe, um euch das ewige Leben zu erkaufen, desto mehr muß euch auch die Frage bewegen, was mit den Seelen geschah, die vor Meinem Kreuzestode gelebt haben und gestorben sind und deren Seelen noch im Sinne des Wortes tot waren, eben weil Ich ihnen das Leben noch nicht schenken konnte. Denn ihre Seelen gehörten noch dem Gegner, sie waren noch nicht losgekauft von ihm, bevor Ich nicht das Erlösungswerk vollbracht hatte.... Diese Seelen waren auch je nach ihrem Lebenswandel in einem Totenreich, wo sie.... ihrer Existenz sich bewußt.... ein Dasein führten, das nicht "Seligkeit" genannt werden konnte. Aber es war die Sphäre, wo sie weilten, doch auch nicht als "Hölle" anzusprechen, wo die Seelen derer waren, die in ihrem Erdenleben sich ganz als Anhänger des Satans erwiesen und verhalten haben. Es war eine Vorhölle, kein Ort des Friedens und der Seligkeit, aber auch kein Ort der tiefsten Finsternis und Qual. In ihrem Bewußtsein traten auch zuweilen lichte Momente ein, wo sie sich gegenseitig austauschen konnten, wo ihnen Bilder aus dem Erdenleben ins Gedächtnis kamen und wo ihnen auch bewußt wurde, daß ihres Verweilens in dieser Sphäre nicht ewig sei, sondern daß sie einmal errettet werden von dem Messias, Der ihnen auf Erden schon von Propheten angekündigt worden war.... Und diesen Retter erwarteten die Seelen, die durch ihren Lebenswandel auch Gott erkannt und Ihm treu gedient hatten.... Zu denen nun stieg Ich nach Meinem Tod am Kreuz herab.... Auch sie erfuhren von dem Gnaden- und Erbarmungsakt Meiner Liebe, auch für sie war Mein Blut geflossen, auch ihre Seelen wollte Ich loskaufen von dem bisherigen Herrn.... Aber sie mußten dazu freiwillig ihre Zustimmung geben, und Ich kam daher nicht als strahlender Lichtgeist zu ihnen, Dem sie folgen mußten kraft des zwingenden Lichtes, sondern Ich kam als der am Kreuz leidende Christus zu ihnen, mit allen Anzeichen Meines Kreuzestodes, jedoch als Mensch, Der Sich aus Liebe für Seine Mitmenschen ans Kreuz hatte schlagen lassen.... Denn auch sie mußten zuvor ohne Zwang an Mich glauben, daß Ich der verheißene Messias war, sie mußten Mir genauso freiwillig folgen wie Meine Jünger in der Zeit Meines Erdenwandels.... Sie konnten es wohl alle ahnen, wer Ich war, aber die volle Gewißheit blieb ihnen vorenthalten, die jedoch sie bestimmt hätte, wäre Ich nach Meiner Auferstehung in dieses Reich herabgestiegen, wo Licht und Glanz Mich umhüllten, wo Ich das überaus strahlende Geisteskleid angezogen hatte, dessen Licht kein Wesen zu widerstehen vermochte. Ich stieg hinab zur Hölle.... Aus der Vorhölle folgten sie Mir alle, denn ihnen fehlte nur noch ein kleinstes Licht, und das brachte Ich ihnen durch alle Meine Zeichen des bitteren Kreuzestodes.... Aber auch in die tiefsten Tiefen stieg Ich hinab, um auch dorthin zu kommen als liebe-erfüllter Mensch, Der Sein Leben gelassen hatte für Seine Brüder.... Aber Ich fand nur wenig Glauben, und nur wenige lösten sich aus dem Knäuel der Verworfenheit.... Denn sie alle waren noch zu tief in den Klauen des Feindes, der sie gefesselt hielt, weil er selbst wutentbrannt Meinen Sieg über sich erkennen mußte und daher alles tat, um seinen Anhang in der Tiefe zu behalten.... Denn nun wußte er es, daß Ich stärker war als er und daß es Mir gelungen war, denen die Ketten zu lösen, die Mir nachfolgen wollten. Diese konnte er nicht mehr hindern, und er wird ewiglich keine Macht mehr haben über die Seelen, die sich um Jesu Christi willen frei machen wollen von ihm. Aber er wird immer mehr an Anhang verlieren.... Denn Ich bin für alle Menschen gestorben, und einmal werden auch alle Menschen erlöst sein von ihm.... Denn auch er selbst wird sich einmal der Kraft Meiner Liebe ergeben, auch er wird einmal nach Meiner Liebe verlangen.... Ewigkeiten werden zwar noch vergehen, doch vor Mir sind tausend Jahre wie ein Tag....

Amen

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This is an original publication by Bertha Dudde