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Il significato della consapevolezza della responsabilità

Ogni uomo porta da solo la responsabilità per la sua anima. Perciò per lui è della massima importanza sapere che cosa deve fare nella vita terrena, per salvare l’anima dalla caduta nell’abisso, dall’eterna oscurità e tormento, per prepararle una sorte beata, una Vita eterna. Non deve far altro che liberare la sua anima dai fitti involucri che la circondano, di crearle di nuovo la possibilità di lasciarsi nuovamente irradiare dalla divina Luce d’Amore, come una volta prima che l’essere cadesse. L’uomo si deve rendere conto che per questo scopo gli è stata data la vita terrena e quindi la deve anche sfruttare per quello scopo. Ed ogni giorno, ogni ora glie ne dà la possibilità, perché deve soltanto esercitarsi continuamente nell’amore disinteressato. Deve cercare di liberarsi dall’amore dell’io, che quello che ha fatto sorgere quei fitti involucri intorno all’anima. Qualunque cosa l’uomo intraprenda sulla Terra, è totalmente inutile per l’Eternità, per la trasformazione del suo essere, per la maturazione dell’anima, se l’amore disinteressato non è il motivo del suo intraprendere. Ciò che sorge dal motivo dell’amor proprio è utile solamente per il tempo della vita terrena, ma non di sussistenza per l’Eternità.

L’uomo stesso si deve sempre osservare, quali sentimenti lo dominano nel suo pensare ed agire e potrà constatare che l’amor proprio si fa ancora potentemente avanti e l’amore disinteressato per il prossimo è solo raramente la forza di spinta nel suo agire. Con la buona volontà può cambiare sé stesso ed i suoi sentimenti, può lavorare coscientemente su di sé mentre si costringe di retrocedere sé stesso ed i suoi desideri, ed aiutare invece coloro che sono nella miseria. Vedrà sempre della miseria intorno a sé, avrà sempre la possibilità di servire, e gli preparerà anche sempre maggior gioia, più coscientemente lavora su di sé, ma non per via di una ricompensa, ma per propria convinzione, di essere formato difettoso e di utilizzare la vita terrena per diventare perfetto. Deve tendere verso l’Alto, allora gli viene guidata la Forza anche dall’Alto. Deve volere, che la sua vita terrena non sia stata vissuta invano alla fine dei suoi giorni, allora sarà anche sicuro di raggiungere la meta.

Appena l’uomo sarà riuscito a retrocedere il suo io per via del prossimo, è già diventato vincitore, e gli involucri dell’anima si dissolvono e possono far entrare il Raggio della Luce dell’Amore divino, allora non deve più temere di aver percorso invano la via terrena. Proprio questo lavoro su di sé lo deve svolgere anche lui stesso e sapere, che lui stesso porta la responsabilità.

Il sapere però gli giunge tramite la Parola di Dio. Se si lascia toccare dalla Parola di Dio, se riflette su questa e cerca di eseguirla, allora il lavoro su sé stesso comincia già. Ma chi non ascolta la Parola di Dio, chi la lascia passare oltre al suo orecchio, chi non se ne sente interpellato, costui passa da irresponsabile attraverso la vita, persino quando agisce responsabilmente in cose terrene; perché a questo agire lo spinge comunque soltanto il suo amor proprio, che cerca il successo, onore e fama terreni, ma non opera nessuna trasformazione animica. E tali uomini crederanno appena nella continuità dell’anima dopo la morte ed i suoi tormenti nel Regno dell’aldilà. Perché l’amor proprio li pone nell’impossibilità di credere.

Perciò non può essere abbastanza ferventemente predicato l’amore per Dio e per il prossimo, perché soltanto con questo l’uomo giunge alla fede ed alla Luce della conoscenza. Ma l’uomo non può venir costretto all’amore, deve svilupparsi liberamente intorno a lui, ed ogni uomo ne è capace, perché ognuno ha ricevuto una scintilla d’amore per questo suo corso di vita terrena, quindi ogni uomo deve soltanto accenderla, per cui serve soltanto la sua volontà. La volontà è libera, ma può essere stimolata attraverso la consapevolezza della responsabilità. E questa può anche essere nuovamente risvegliata in ogni uomo, appena riflette solo seriamente su sé stesso, sul Potere del Creatore Che lo ha fatto sorgere, e sullo scopo della sua esistenza; perché chi riflette seriamente su queste questioni, riceverà anche mentalmente la Risposta, e questa lo indurrà a condurre una vita consapevole con lo scopo del perfezionamento. Inoltre ad ogni uomo giungono anche delle spiegazioni dall’esterno, che può accettare o rifiutare. Per questo viene richiesta la sua propria predisposizione, perché soltanto egli stesso può svolgere l’opera del cambiamento dell’essere. Dato però che anche ogni uomo qual dannoso effetto ha una vita terrena da irresponsabile, conosce anche il significato della consapevolezza di responsabilità e può valutare questa pure per la sua anima, e la caducità di tutto il terreno dovrebbe fortificare ancora molto di più la consapevolezza della responsabilità circa l’eterna imperiturità. Ma senza amore l’uomo rimane cieco nel suo spirito e totalmente inattivo; perché proprio nelle opere dell’amore disinteressato consiste il lavoro dell’uomo sulla sua anima, e finché la volontà dell’uomo non ne è disposta, nemmeno lo scopo della vita terrena viene adempiuto e l’anima è e rimane nella più grande miseria, ed il pericolo dello sprofondare di nuovo nell’abisso è così grande, se entra nel Regno dell’aldilà in questo stato oscuro, a meno che un amore totalmente disinteressato di un uomo sulla Terra la segue in quel Regno e l’aiuta là ancora ad una piccola Luce. Ma non potrà mai essere recuperato o raggiunto ciò che era possibile raggiungere sulla Terra.

Amen

Traduttore
Tradotto da: Ingrid Wunderlich

Bedeutung des Verantwortungsbewußtseins....

Jeder Mensch trägt für seine Seele allein die Verantwortung. Und es ist darum für ihn von größter Wichtigkeit, zu wissen, was er im Erdenleben zu tun hat, um die Seele zu retten vor dem Abfall zur Tiefe, vor ewiger Finsternis und Qual.... um ihr ein seliges Los zu bereiten, ein ewiges Leben.... Er hat nichts weiter zu tun, als seine Seele zu befreien von dichten Hüllen, die sie umgeben, ihr wieder die Möglichkeit zu schaffen, sich vom göttlichen Liebelicht durchstrahlen zu lassen, wie einst, bevor das Wesen gefallen ist.... Es muß sich der Mensch bewußt sein, daß ihm zu diesem Zweck das Erdenleben gegeben wurde, und also muß er dieses Leben auch nützen zu jenem Zweck. Und jeder Tag, jede Stunde gibt ihm dazu Gelegenheit, denn er braucht nur unausgesetzt sich in der Liebe zu üben, die uneigennützig ist.... Er muß sich zu befreien suchen von der Ichliebe, die jene dichten Hüllen um die Seele werden ließ. Was der Mensch auch auf Erden unternimmt, es ist gänzlich wertlos für die Ewigkeit, für die Umgestaltung seines Wesens, für die Ausreifung der Seele, wenn nicht uneigennützige Liebe der Beweggrund seines Tuns ist. Und es ist alles nur für die Zeit des Erdenlebens von Nutzen, nicht aber von Bestand für die Ewigkeit, was dem Motiv der Eigenliebe entspringt. Es soll sich der Mensch stets beobachten, welche Gefühle ihn beherrschen bei seinem Denken und Handeln. Und er wird feststellen können, daß die Eigenliebe noch mächtig hervortritt und die uneigennützige Nächstenliebe selten nur Antriebskraft ist bei seinem Tun. Aber er kann bei gutem Willen sich selbst und seine Gefühle wandeln, er kann bewußt an sich arbeiten, indem er sich zwingt, sich selbst und seine Wünsche zurückzustellen, um statt dessen zu helfen denen, die in Not sind.... Und er wird immer Not um sich erblicken, er wird immer die Möglichkeit haben zu dienen, und es wird ihm auch stets mehr Freude bereiten, je bewußter er an sich arbeitet.... doch nicht um eines Lohnes willen, sondern aus eigener Überzeugung heraus, mangelhaft gestaltet zu sein und das Erdenleben zu nutzen, um vollkommen zu werden. Er muß zur Höhe streben, dann wird ihm auch aus der Höhe Kraft zugeleitet.... Er muß wollen, daß sein Erdenleben nicht umsonst gelebt sei am Ende seiner Tage, und er wird dann sicher auch das Ziel erreichen. Sowie es dem Menschen gelungen ist, sein Ich zurückzustellen um des Mitmenschen willen, ist er schon zum Sieger geworden, und der Seele Hüllen lösen sich auf und können den göttlichen Liebelichtstrahl einlassen, und dann braucht er nicht mehr zu fürchten, vergeblich den Erdenweg gegangen zu sein.... Aber ebendiese Arbeit an sich selbst muß er auch selbst leisten und wissen, daß er selbst die Verantwortung trägt. Das Wissen aber geht ihm zu durch das Wort Gottes.... Läßt er sich von Gottes Wort berühren, denkt er darüber nach und sucht er es zu befolgen, dann setzt schon die Arbeit an sich selbst ein.... Wer aber das Wort Gottes nicht anhöret, wer es nur an seinem Ohr verklingen lässet, wer sich nicht davon angesprochen fühlt, der geht verantwortungslos durch das Leben, selbst wenn er in irdischen Dingen verantwortungsbewußt handelt.... Denn ihn treibt zu diesem Handeln doch nur seine Selbstliebe, die irdischen Erfolg, Ehre und Ruhm sucht, aber keinerlei seelische Umwandlung bewirkt.... Und solche Menschen werden auch kaum glauben an ein Fortbestehen der Seele nach dem Tode und ihren Qualen im jenseitigen Reich. Denn die Selbstliebe macht es ihm unmöglich, zu glauben.... Und es kann darum nicht eifrig genug die Liebe zu Gott und zum Nächsten gepredigt werden, weil erst durch solche der Mensch zum Glauben gelangt und zum Licht der Erkenntnis. Doch auch zur Liebe kann der Mensch nicht gezwungen werden, sie muß sich frei in ihm entwickeln, aber jeder Mensch ist dazu fähig, weil jeder Mensch ein Fünkchen Liebe mitbekommen hat für diesen seinen Erdenlebenslauf, also nur ein jeder Mensch ihn zu entzünden braucht.... wozu nur sein Wille nötig ist. Und der Wille ist frei, kann aber durch das Verantwortungsbewußtsein angeregt werden. Und das Verantwortungsbewußtsein wieder kann auch in jedem Menschen geweckt werden, sowie er nur ernstlich nachdenkt über sich, über die Schöpfermacht, Die ihn erstehen ließ, und über den Zweck seines Daseins.... Denn wer über diese Fragen ernstlich nachdenkt, dem wird auch gedanklich Antwort werden, und diese Antwort wird ihn dazu veranlassen, ein bewußtes Leben zu führen mit dem Zwecke der einstigen Vollendung. Und zudem werden jedem Menschen auch von außen Aufklärungen zugehen, die er annehmen oder ablehnen kann.... Aber seine eigene Einstellung wird dazu gefordert, weil nur er selbst das Werk der Wesenswandlung verrichten kann. Da aber auch ein jeder Mensch weiß, wie sich ein irdisch-verantwortungsloses Leben schädigend auswirkt, weiß er auch um die Bedeutung des Verantwortungsbewußtseins.... Und er kann dieses ebenso bewerten für seine Seele.... und die Vergänglichkeit alles Irdischen müßte noch weit mehr das Verantwortungsbewußtsein um das Ewig-Unvergängliche stärken.... Ohne Liebe aber bleibt der Mensch blind in seinem Geiste und völlig untätig. Denn gerade in Werken uneigennütziger Liebe besteht die Arbeit des Menschen an seiner Seele, und solange des Menschen Wille dazu nicht bereit ist, wird auch der Erdenlebenszweck nicht erfüllt, und die Seele ist und bleibt in größter Not, und die Gefahr des Absinkens wieder in die Tiefe ist groß, wenn sie in diesem finsteren Zustand in das jenseitige Reich eingeht.... es sei denn, völlig uneigennützige Liebe eines Menschen auf Erden folgt ihr in jenes Reich und verhilft ihr dort noch zu einem kleinen Licht.... Aber niemals wird sie das nachholen oder erreichen können, was zu erreichen auf Erden ihr möglich war....

Amen

Traduttore
This is an original publication by Bertha Dudde