7346 Il giusto pensare è l'agire dello spirito
25 aprile 1959: Libro 78
La Forza dello Spirito irromperà sempre se soltanto se non le viene opposto nessun ostacolo attraverso aperta assenza d'amore; perché lo Spirito può agire solamente, dov'è l'amore, là però si manifesta pure, anche se in modo differente. Non deve necessariamente manifestarsi con evidenza, in modo che diventino evidenti delle insolite facoltà. Il pensare dell'uomo può anche essere guidato in modo che l'agire dello Spirito si manifesti, che l'uomo sia illuminato e parli e pensi sempre secondo la Verità, perché lo Spirito in lui ordina il suo pensare, lo “introduce pure nella Verità”; perché all'uomo deve venir anche dischiusa la comprensione per la Verità, solo allora la Verità lo può rendere felice. E questo è l'agire dello Spirito nell'uomo, che questo gli dischiude la giusta comprensione. Appena quindi l'uomo si sforza di vivere nell'amore, può anche aspettare con certezza, che Dio gli doni il giusto pensare, che gli doni la comprensione per gli Insegnamenti spirituali, che Egli lo aiuti a riconoscere la Verità come tale e di togliere l'errore. Ma deve esistere anche la volontà d'amore, perché senza l'amore lo Spirito di Dio non può manifestarsi. E con ciò potete anche con certezza condannare o rifiutare un insegnamento, che degli uomini disamorevoli vi vogliono proporre come Verità, perché da una bocca disamorevole non può venire nessuna Verità, perché questa è il Diritto dello Spirito divino che però non si serve di un uomo disamorevole per manifestarsi. Invece un uomo amorevole non può e non vorrà nuovamente pronunciare altro che la Verità, perché lo spirito in lui lo induce affinché ora guidi il suo parlare e pensare e certamente sempre secondo la Verità. Si deve sempre pensare al fatto che dall'uomo verrà preteso come primo il cambiamento nell'amore, che quindi il cambiamento dell'essere dall'amore dell'io nell'amore disinteressato per il prossimo è scopo e meta di un uomo sulla Terra. Dove questo cambiamento ha già iniziato, dove l'amore ha potuto irrompere, là dev'essere anche già riconoscibile l'effetto, le conseguenze, che sorgono da un cammino di vita attivo nell'amore. Ma dov'è l'amore, là c'E' anche Dio Stesso. Dov'E' Dio Stesso, deve esserci la Verità. Quindi anche il pensare di un uomo attivo nell'amore deve corrispondere alla Verità, perché la Presenza di Dio si manifesta attraverso lo spirito nell'uomo, che dona all'uomo la Verità dall'interiore, perché non il bene spirituale che viene portato all'uomo dall'esteriore, gli trasmette la Verità, ma solo il pensare dell'uomo stesso, come si predispone verso quel bene spirituale. E questo lo effettua lo spirito, che veniva risvegliato attraverso una vita nell'amore ed ora è attivo inarrestabilmente. Perciò i Comandamenti dell'Amore divino vengono sempre di nuovo presentati come unicamente urgenti per la salvezza dell'anima dell'uomo, perché devono essere assolutamente adempiuti se l'uomo vuole muoversi nella Verità, se vuole gioire di un pensare guidato nel modo giusto, se vuole essere istruito dall'interiore ed ottenere una piena comprensione per tutto lo spirituale che gli rimane incomprensibile, finché è ancora di spirito non risvegliato. Ma la sua vita comincia a dargli la piena soddisfazione, solo quando la può vivere in modo pienamente consapevole tipico di uno spirito risvegliato, perché dapprima comunque una cecità spirituale gli chiude tutto, finché non bada ai Comandamenti dell'Amore divino, finché lui stesso non si muove ancora nella Legge dell'Ordine divino. Solo l'amore stabilisce questo Ordine, solo l'amore chiarisce il suo pensare, solo l'amore rende l'uomo vedente, e solo tramite l'amore impara a riconoscere, a discernere, a pensare e giudicare nel modo giusto. Ma allora in lui c'è anche la Luce su tutte le sue vie. Allora lo spirito lo conduce a Dio, che l'amore ha risvegliato alla Vita.
Amen
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