Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/6961
6961 Il pensare giusto e sbagliato
5 novembre 1957: Libro 74
All’uomo è stata data la facoltà di poter pensare. Con ciò ha anche la possibilità di poter indagare, di poter penetrare in una regione a lui finora sconosciuta, può usare il suo intelletto per trarre delle deduzioni ed edificare sulle sue dedizioni o esperienze. Con ciò all’uomo è anche data la possibilità di essere attivo creativamente, perché tutto ciò che vuole lasciar sorgere, deve dapprima essere pensato, affinché corrisponda anche allo scopo per cui viene creato. L’uomo può comunque anche trarre delle conclusioni sbagliate, può non utilizzare nel modo giusto la sua facoltà di pensare, può muovere il suo pensare in falsa via e perciò i risultati possono anche avere l’effetto di danni per gli uomini. Ma è anche sempre possibile portare di nuovo i suoi pensieri nel giusto ordine, perché è libero come utilizza la sua facoltà di pensare. Quindi, dapprima all’uomo dev’essersi chiaro che può pensare sia bene come anche male. E per questo deve cercare di sondare la causa, se si vuole assicurare che i suoi pensieri non prendano una direzione sbagliata. Finché esistono delle opinioni differenti anche fra coloro il cui intelletto è altamente sviluppato, non tutte queste opinioni possono avvalersi del diritto alla Verità, dei loro risultati d’intelletto. E finché esistono questioni di contesa anche in regioni terrene, viene valutata anche la facoltà di pensare del singolo. Se ora l’uomo considera la sua facoltà di pensare un talento posto in lui arbitrariamente dalla natura, che è la sua propria faccenda di sviluppare, allora l’intelletto viene bensì stimolato a sempre maggior attività, ma non ha nessuna sicurezza del giusto pensare. Ma se considera la sua facoltà di pensare un bene prestatogli dalla Potenza del Creatore, allora cerca anche di conquistare l’Affetto di questa Potenza di Creatore, ed allora viene guidato anche il suo pensare in modo che l’intelletto procuri risultati secondo la Verità. Ed allora coincideranno anche tutti i risultati di quei ricercatori, che si affidano ad una Potenza di Creatore da loro riconosciuta, prima che intraprendano delle ricerche, che occupano insolitamente la loro attività di pensare. Ed allora sarà anche riconoscibile una edificazione, le opere create saranno di benedizione per gli uomini, avranno un compito servente ed adempiranno anche il loro scopo servente. Ma come la Potenza creativa non nega la Sua Assistenza agli uomini che la chiedono, così prende parte anche un potere opposto al pensare di coloro che si isolano, e questo potere opposto cerca di guidare falsamente il pensare per impedire il sorgere di creazioni benedette, per disturbare qualsiasi ordine. Perché l’uomo stesso non è il “produttore” dei suoi pensieri, ma questi gli vengono inviati dal Regno spirituale, ma l’uomo elabora quei pensieri secondo la sua volontà, per cui gli era stata data la facoltà di pensare. Si può anche procurare dimostrazioni della giustezza del suo pensare e perciò, malgrado l’influenza avversa, anche trarre le giuste conclusioni. Ma allora la meta alla quale tende, è determinata dal potere opposto e perciò è da registrare irrevocabilmente una conclusione errata, che distrugge tutti i successi o risultati di ricerca avuti finora, per quanto ssembravano imponenti e convincenti. Ma l’uomo può essere certo del suo successo e non ha da temere conclusioni errate, quando si dà coscientemente alla Potenza la Quale lo ha provvisto con intelletto e facoltà di pensare, quando prega questa Potenza per il giusto pensare rispetto alla sua destinazione sulla Terra. Allora può anche penetrare in regioni che sono ancora inesplorate, e può ampliare i risultati conquistati e raccogliere di nuovo sempre nuove conoscenze, può essere attivo per la Benedizione dell’umanità, perché ciò che ora intraprende, corrisponderà anche a quella Potenza Creativa, alla Quale E’ stata richieta la Sua Guida. La scienza deve andare all’opera con Dio. Perché anche l’intelletto più acuto può sbagliare e sbaglierà, quando Dio, come Totalità di tutta la Sapienza, viene escluso, perché allora ha accesso lo spirito contrario a Dio, che vuole confondere il pensare degli uomini, perché odia e cerca di rovesciare tutto ciò che fa riconoscere l’Ordine divino, e perché il suo agire non consisterà mai nel fatto che all’uomo sorga una Benedizione, il suo agire però interviene irrevocabilmente là, dove gli uomini non danno nessuno spazio nel loro cuore al loro Dio e Creatore. Anche se è da registrare un progresso dopo l’altro nel campo scientifico, voi uomini potrete rallegrarvene solamente, quando è evidente l’Assistenza divina. Ma dovrete temere i risultati, dove l’uomo da solo esegue opere senza Dio. Perché costui non crea da solo, ma insieme con colui al quale è succube, che porta distruzione e morte attraverso il suo isolamento da Dio ed il suo agire.
Amen
Tradotto da Ingrid Wunderlich