6811 La resurrezione alla vita di ciò che è morto
21 aprile 1957: Libro 73
L’umanità giaceva nei legami e non sarebbe diventata libera in eterno, se non Mi fossi sacrificato, per riscattare le anime degli uomini da colui che li teneva legati. Il Mio ultragrande Amore Mi ha mosso di portare il Sacrificio, di pagare il prezzo di riscatto, che Mi dava il diritto di strappare le anime al Mio avversario, se loro stesse si volevano staccare da lui e seguire Me. Il Sacrificio che ho portato attraverso la Mia morte sulla Croce, valeva per tutto lo spirituale una volta caduto, valeva per gli uomini del passato, del presente e del futuro, era stato portato per lo spirituale, che una volta ha percorso come uomo il cammino sulla Terra e che deve ancora percorrere. Ho riscattato la libertà per ogni essere che il Mio avversario una volta ha tirato giù nell’abisso e lo teneva là legato in catene e l’ho pagato con il Mio Sangue, e nessun essere ha più bisogno di rimanere oltre nell’abisso, com’è la sua propria volontà. Ma esso stesso deve aver la nostalgia di salire dall’abisso, deve desiderare di giungere in Alto, deve desiderare di arrivare di nuovo a Me, dal Quale una volta si è allontanato liberamente. Attraverso il suo allontanamento di una volta da Me era quindi capitato nella morte, perché l’abisso significa per l’essere totale assenza di Luce e Forza, lo stato di morte. Affinché dovesse quindi risorgere dalla morte alla Vita, affinché l’essere potesse salire ed uscire dalla sua tomba alla nuova Vita, ho riscattato attraverso la Mia morte la Vita per ciò che era morto, e nessun essere non necessita più di rimanere nell’eterno morte, ogni essere può risorgere, proprio come Io Sono risorto il terzo giorno. Ma il Mio avversario vorrà ostacolare gli esseri di sfuggire al suo reame, e perciò devono essere aiutati perché da soli non possono elevarsi e perché il Mio avversario tiene saldamente chiuso la tomba, che circonda gli esseri nell’oscurità. Una invocazione a Me però compenetra anche le tombe più dense, un’invocazione a Me in Gesù Cristo fa accorrere Me Stesso in Aiuto dell’anima debole e tormentata, ed il Mio avversario non può davvero resistere a Me Stesso, deve allontanarsi, perché ho pagato il prezzo di riscatto e quindi non ha più nessun diritto sull’anima, che vuole uscire dalla tomba dell’oscurità, dalla tomba del peccato e della rovina. Comprendete ora il Significato della Mia Opera di Redenzione, del Mio Sacrificio della Croce, che è stato compiuto per la Salvezza dello spirituale una volta caduto? Comprendete perché soltanto la vostra propria volontà compie questa Redenzione, perché voi stessi dovete voler salire dalla tomba, prima che Io possa rotolare via la pietra tombale? Il Mio avversario ha un diritto su di voi finché gli concedete il diritto, finché non vi difendete contro le catene che egli vi ha imposte, finché non invocate Colui il Quale Solo può sciogliere queste catene. Vi giunge la Forza di liberarvi appena Mi riconoscete in Gesù Cristo, appena desiderate di essere redenti da Lui e chiedete il Suo Aiuto. Allora il Mio avversario non può più trattenervi, vi deve liberare, allora deve tollerare che Io rotolo via la pietra tombale e vi aiuto alla resurrezione, perché ne ho conquistato il Diritto attraverso la Mia morte sulla Croce. Ho pagato il prezzo di riscatto per voi e perciò non è indifferente, se voi uomini sulla Terra riconoscete o no il divino Redentore Gesù Cristo, perché siete infelici finché giacete nella tomba. E così verrà per ogni anima il giorno della resurrezione, come Io Stesso Sono risorto il terzo giorno e vivrete e non perderete la Vita in eterno.
Amen
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