Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/6506

6506 La fede senza amore è morta

20 marzo 1956: Libro 70

La fede viva da sola vi apre il Regno del Cielo. E solo pochi uomini hanno questa fede viva, perché richiede una vita nell’amore. Vi dovete dapprima chiarire il concetto “fede”: Potete bensì affermare una dottrina, solo per non contraddire, anche interiormente potete considerare possibile questa dottrina, ma in voi non c’è ancora la salda convinzione, ed allora non è ancora una viva fede, la fede che vi aiuta alla Beatitudine. Ed allora anche la fede in Gesù Cristo e la Sua Opera di Redenzione è da considerare come “fede” solamente, quando l’uomo ne è totalmente convinto interiormente, che Dio Stesso E’ venuto sulla Terra in Gesù, per soffrire e per morire per gli uomini, per estinguere la peccaminosità degli uomini, quindi di redimerli. E questa convinzione interiore sarà nell’uomo soltanto, quando in lui c’è anche l’amore, quando porta amore a Dio ed all’uomo, e quindi questo amore ha risvegliato alla vita la fede in lui. Proprio questa differenza fra una fede viva ed una fede formale è così immensamente importante, perché Gesù Cristo Stesso ha detto: “Chi crede in Me, vivrà nell’Eternità.... “ Ma con questa fede Egli non ha mai inteso una molle fede formale, l’accettazione di una dottrina bensì senza contraddizione, ma anche senza convinzione interiore. Perché la vera fede in Gesù Cristo procura un cambiamento nel modo di vivere, nel trasformare sé stesso nell’amore, e l’amore illumina lo spirito, che ora dona all’uomo un sapere così chiaro sul Redentore divino Gesù Cristo, che in lui non trova più posto nessun dubbio, nessuna indifferenza e nessuna fede morta, ma tutto acquista Vita ed ora viene stabilito un rapporto dall’uomo al divino Salvatore e Padre dall’Eternità, che garantisce anche l’entrata nel Regno di Luce dopo il decesso del corpo. Una fede morta non può mai sostituire l’amore, che è il solo a venir valutato nel Regno spirituale. E quindi nessun uomo al quale manca l’amore, può conquistare il Regno del Cielo. Se Gesù Cristo promette la Vita a coloro che credono in Lui, allora Egli premette l’amore, che fa diventare la fede viva, perché Gesù non ha parlato di una fede morta, perché tutte le Sue Parole erano Verità e Vita e dietro alle Sue Parole non si celava mai un senso falso, un senso che gli uomini stessi si preparavano, così come piaceva a loro. Gesù ha parlato solo di una fede viva. Ma quello che gli uomini descrivono sovente con la parola “fede”, sono più dei modi di parlare a vuoto, sono dei concetti imparati a memoria, delle cerimonie diventate abitudine, di cui Gesù Cristo non Si accontenta per poter rendere felici gli uomini con l’eterna Vita. Ma per l’anima è già un notevole vantaggio, quando non è un’avversaria di Gesù Cristo, se non Lo ha respinto apertamente sulla Terra, perché allora il suo pensare può essere almeno guidato all’Uno, il Quale può aprirle le Porte, quando si rivolge pienamente fiduciosa a Lui, benché possa durare dei tempi infiniti, finché non manda questa chiamata viva a Lui. Ma anche nel Regno dell’aldilà può giungere alla “Vita” solo attraverso l’agire nell’amore, che poi può esercitare sulle anime infelici, che sono morte nello spirito come lei. Una Vita nel Regno spirituale richiede l’amore, e dove l’amore viene già esercitato sulla Terra, là è viva anche la fede in Gesù Cristo, e questa fede è quindi la garanzia per una “Vita nell’Eternità”, come l’ha promesso Gesù Stesso.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich