Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/6318

6318 La liberazione dalla forma

25 luglio 1955: Libro 68

Avete dovuto passare già attraverso innumerevoli forme e siete sempre ancora non liberi dalla forma, perché la vostra anima, lo spirituale che si deve sviluppare verso l’Alto, è sempre ancora racchiusa da un involucro materiale, che per lei significa una catena, perché non si può elevare sgravata e libera nel Regno spirituale. Ma ha già percorso una via infinitamente lunga e se voi uomini sapeste, quanto sia solo ancora breve l’ultimo tratto di via e quanto vicina vi fa cenno una meta oltremodo meravigliosa, avreste solo ancora davanti agli occhi questa meta e mirereste solo a questa. Questo vi viene comunque sempre di nuovo detto e non è nemmeno possibile darvi la reminiscenza del tempo passato del vostro sviluppo, perché allora, spinti dalla paura, fareste di tutto per non dover ripercorrere ancora una volta questo percorso. Dovete tendere all’ultima meta senza qualsiasi sapere, ma ve ne viene data conoscenza in forma di Insegnamenti che potete però rifiutare come anche accettare, perché per questi non vi possono essere date delle dimostrazioni. Solo pochi uomini accettano un tale sapere come Verità, ma questi sono in notevole vantaggio verso coloro, che non credono e perciò vivono alla giornata da irresponsabili. Questi primi non hanno bisogno di nessuna dimostrazione, perché sentono in sé ciò che è Verità e vivono ora anche secondo questa conoscenza sulla Terra. Loro superano pure l’ultima forma che cela solo ancora la loro anima fino alla morte del corpo, affinché questa possa poi entrare totalmente sgravata nel Regno spirituale. Gli uomini sulla Terra camminano già vicinissimi al confine verso il Regno spirituale, non è più una via lunga alla meta, e la morte del corpo può essere la fine di un tempo di sviluppo infinitamente lungo. Ma la circolazione può nuovamente iniziare, l’essere può precipitare dall’altura già raggiunta nell’abisso più profondo, la forma esteriore allentatasi già notevolmente, può di nuovo diventare spessa e non si può parlare di una “liberazione dalla forma” per un tempo infinitamente lungo, perché non è stato utilizzato il tempo di Grazia nell’ultima incorporazione. Ma quale uomo crede questo e ne trae le conseguenze? E’ una questione di volontà, che ogni uomo deve decidere da sé stesso; agli uomini può essere sottoposto solo il sapere, ma l’uomo stesso però deve prenderne posizione senza costrizione, se vuole trarre un vantaggio da un tale sapere. Ma questo gli viene reso facile, quando non presta più nessuna resistenza, perché allora a lui viene portato vicino così tanto patrimonio mentale, che da sé stesso viene per così dire indotto a riflettere sul suo sviluppo, sul suo compito terreno e sulla sua meta. Quello che lui stesso non cerca, gli viene apportato ed agito sempre di nuovo sulla sua volontà di rifletterci. Lui stesso deve solo prendere l’ultima decisione, e questa esige ora una vita consapevole, una vota rispetto a quel sapere, il superamento dell’ultima forma attraverso l’intimo desidero per la libertà, Luce e Forza, per Dio attraverso l’auto formazione nell’amore. Lo spirituale si libera dalla forma solo attraverso l’amore, che vi era stata data solamente, perché mancava l’amore. La Forza dell’amore però spezza ogni forma e dà allo spirituale l’eterna libertà.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich