Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/6239
6239 La divina Luce dell’Amore - I portatori di Luce
16 aprile 1955: Libro 67
La Mia Luce d’Amore deve splendere ovunque e perciò incarico i Miei portatori di Luce di parlare senza timore, che Io Stesso lo colmo con la Luce, affinché debba di nuovo irradiare sui suoi prossimi, affinché sia per questi di Benedizione. Stare nella Luce significa felicità e Beatitudine per tutti gli uomini ed anche per le anime nel Regno spirituale. Sulla Terra non la sentono sempre gli uomini, ma nell’aldilà sono così poveri ed infelici senza Luce e perciò ogni bagliore di Luce fa scaturire per loro Beatitudine. Gli abitanti della Terra si sono rivolti alle luci d’abbaglio e con ciò credono di sospendere la loro oscurità, ma le loro anime continuano a camminare nell’oscurità ed hanno comunque bisogno di Luce per poter diventare beate. Io sò di questa miseria spirituale e perciò mando agli uomini dei portatori di Luce e per questo scelgo davvero gli uomini più capaci che parlano temerari, ovunque questo sia sempre possibile. Nell’ultimo tempo prima della fine il desiderio per la Luce, per il chiarimento, diminuisce sempre di più, e gli uomini temono di parlarsi reciprocamente di ciò che unicamente è importante e degno di sapere, della Verità, che la Mia Parola cela in sé. Non hanno quasi più nessun collegamento con Me e la Mia Parola è per loro solo un antico sapere trasmesso, in cui danno poca o nessuna fede e che mettono da parte sorridendone solo con compassione, quando viene loro menzionata. E perciò vengo nuovamente incontro agli uomini con la Mia Parola, per indurli a prenderne posizione ed a riflettere sulla sua Origine. Io accendo di nuovo una lucetta, mando nuovamente i Miei Raggi di Luce e d’Amore sulla Terra, mentre scelgo per Me degli uomini idonei che devono ricevere e di nuovo portare oltre la Mia Luce. E chi Mi serve come portatore di Luce, deve adoperare tutta la sua Forza per la diffusione della Luce che risplende dall’Alto giù sulla Terra, non deve temere di parlare apertamente che sta in collegamento con Dio Stesso e riceve anche da Lui un evidente segno della Presenza. Attraverso il suo parlare deve di nuovo portarMi in memoria agli uomini, li deve istruire su tutte le domande che gli porranno coloro che dubitano oppure che rifiutano tutto non credenti, se a loro non può essere spiegato bene. E che i Miei portatori di Luce lo possono, a questo provvedo Io Stesso, perché li colma il Mio Spirito, quando si adoperano per Me e la Mia Parola, per l’eterna Verità di Dio. Allora potranno parlare e troveranno sempre le giuste Parole, perché Io Stesso le metto loro in bocca e benedico ognuno che contribuisce alla diffusione della Mia Luce d’Amore. E gli guiderò anche gli uomini che potrebbero far uso della Mia Grazia, se sono soltanto volenterosi e non respingono la Mia Grazia, se soltanto lo ascoltano e volessero muovere nel cuore con fervore ciò che hanno sentito. E chi nell’oscurità ha il desiderio di avere la Luce, la vedrà anche presto e si potrà scaldare nel suo bagliore, sentirà il beneficio della Luce e gli viene donata l’illuminazione, appena la desidera soltanto, perché Io Mi rallegro di colui al quale l’oscurità sembra come tormento ed è pronto di entrare nella Cerchia della Mia Luce ed allora verrà costantemente provveduto da Me con Luce, Forza e Grazia.
Amen
Tradotto da Ingrid Wunderlich