5967 Il peccato ereditario
29 maggio 1954: Libro 65
In voi devono sempre di nuovo sorgere delle domande per le quali volete delle risposte. Ma Io posso poi spiegarvi soltanto, quando vi mettete in contatto con Me, quando sentite dopo una preghiera interiore che cosa vi dico, se ora considerate i pensieri sorgenti come una Mia Risposta, se non vi rivolgo la Parola direttamente attraverso la Voce dello Spirito. Il desiderio e la chiamata rivolta a Me vi assicurano anche un giusto pensare, ma senza di Me non vi troverete nella Verità, senza di Me il vostro tendere siete riempiti soltanto di pensieri erronei che vi possono essere procurati dalle forze dal basso, proprio perché escludete Me, il Donatore della Verità. E così vi viene detto quanto segue:
vi può giungere sempre soltanto una chiarificazione in immagini, fintanto che non siete perfetti. Non potreste mai comprendere le infinite profondità della Sapienza divina, mai comprendereste le motivazioni del Mio Governare ed Agire, perché la vostra imperfezione significa anche una mancanza di Forza di riconoscere, e grazie al vostro “intelletto” non potreste trovare alcuna spiegazione che, però, può giungervi alla velocità di un fulmine appena vi inonda la Luce del Mio Amore dal Regno spirituale. Sulla Terra quindi dovete ricevere la chiarificazione in immagini, vi possono venire descritti i processi i quali si sono svolti nella Mia Creazione soltanto in relazione alla vostra facoltà di comprensione. E così i procedimenti spirituali nei cuori dei primi uomini vi possono venire resi comprensibili soltanto attraverso procedimenti terreni che sono però un confronto debole, appunto perché voi stessi siete ancora di spirito debole.
Voi uomini siete legati dalle leggi della natura perché la completa libertà che vi siete giocati con la vostra caduta d’un tempo, ve la dovete prima di nuovo riconquistare attraverso la vostra vita terrena. Perciò ho imposto al primo uomo un limite alla volontà, perché volevo che dovesse riconoscere che era sottomesso ad una “Potenza” e che deve di nuovo sottomettersi liberamente a questa Potenza per ricevere ora definitivamente in Dono la libertà. Una volta gli esseri non Mi volevano riconoscere e questo era il primo peccato, la ribellione contro di Me, dal Quale erano proceduti. Solo il riconoscere nella libera volontà poteva di nuovo eliminare questo peccato, e volevo ottenere questa riconoscenza di Me Stesso, quando ho fatto sorgere l’intera Creazione. Per questo i primi uomini erano così dotati affinché Mi potevano riconoscere, ma non ne erano costretti. E perciò ora doveva decidere la libera volontà che doveva di nuovo mettersi alla prova attraverso una “tentazione”.
L’occhio dell’uomo doveva essere orientato su qualcosa che desiderava. Ed un divieto ed una seduzione contemporaneamente dovevano causare la decisione di volontà, la seduzione doveva però essere legata ad una promessa a cui dovevano resistere. L’offerta e la seduzione avvenivano da due lati, perché si trattava del ritorno a Me dello spirituale caduto, oppure di rimanere presso il Mio avversario; del raggiungimento della meta dello spirituale creato da Me, oppure della ripetuta ricaduta nell’abisso. Perciò nell’uomo doveva essere posta la brama ed essergli data la possibilità di appagare questa brama oppure di vincerla per via di una meta molto più alta: per l’eterna beata felicità presso di Me che supera mille volte quell’appagamento terreno della brama.
Dato che la riconquista dell’essere spirituale diventato infedele è una lotta tra Me ed il Mio avversario, doveva avere anche lui la possibilità di influenzare la volontà di quell’essere, soltanto che lui dava l’illusione di beni apparenti e felicità apparente, affinché gli uomini dovessero giocarsi la vera felicità, una Vita beata nell’Eternità. Io sapevo di questa tentazione e diedi per questo ai primi uomini un Comandamento con un contemporaneo Ammonimento dell’eterna morte. E questo Ammonimento avrebbe dovuto bastare per soffocare negli uomini ogni brama per non perdere la Vita. Il Mio avversario però li convinse del contrario del Mio Ammonimento, egli promise loro la vita, ma loro riconobbero Me quale Potenza sublime e seguirono ugualmente la menzogna e con ciò portarono la morte nel mondo. Ma che cosa era che fece diventare così potente la loro brama, che la seguirono?
Loro vissero una vita beata nel paradiso, erano padroni su tutte le cose create, tutto fu sottomesso alla loro volontà, e si sentirono felici nel pieno possesso della Forza e del Potere. Anche l’amore intimo legava gli uomini primi creati, e grazie a questo amore loro avrebbero potuto salvare se stessi dalle catene del Mio avversario. E fintanto che questo amore era rivolto a Me ed al partner, non esisteva nessun pericolo di un fallimento della prova di volontà.
Ma il Mio avversario ha saputo manovrare erroneamente questo amore. Lui l’ha rovesciato nell’amor proprio facendo loro delle false promesse e così stimolò in loro la brama di procurarsi da sé delle beatitudini. Il loro amore divenne pretenzioso, un amore egoistico e basso, e con ciò si diedero di nuovo al potere di colui da cui dovevano liberarsi e lo potevano anche, se avessero posto il Mio Comandamento al di sopra del loro desiderio.
Comprendetelo, voi uomini, il tempo non era ancora giunto, quando volevo benedire la prima coppia di uomini, e per questo peccò, perché nulla è peccaminoso quando si adatta al Mio Piano di Creazione, nulla può essere peccato quando avviene nell’Ordine della Legge, e mai un processo di procreazione può essere contro l’Ordine voluto da Dio. Ma l’appagamento dei sensi, senza la volontà di generare la vita, non è un atto d’amore, che è divino, ma è l’amor proprio aizzato dal Mio avversario che trascina gli uomini giù e li spinge totalmente nel suo potere. I primi uomini erano caduti vittime di questo falso amore, e questo falso amore era il peccato, che di nuovo ammoniva al peccato primordiale dell’auto presunzione che non voleva donarsi, ma possedere tutto e che era il bene ereditario del suo genitore, di Satana, che però non ha nulla in comune con l’Amore divino.
L’Amore divino riposa come scintilla nel vostro cuore e può infiammarsi al massimo ardore, ma la meta del Mio avversario era ed è di invertire questa scintilla d’amore e gli è anche riuscito. Il puro divino venne reso impuro e tramutato in un amore dell’io, che non merita più l’espressione “amore” e che può essere chiamato solamente brama, egoismo ed amor proprio, e che ora è anche capace di tutto ciò che il Mio avversario pretende da voi. E così anche l’atto della procreazione è diventato per il Mio avversario un mezzo che gli procurava incalcolabili anime che però non sarebbe mai stato possibile se avesse avuto luogo sotto la Mia Benedizione, dove l’Amore divino doveva sperimentare la Sua Incoronazione nel donare e rendere felice nel creare una nuova vita.
La caduta nel peccato consisteva quindi nella rinuncia al puro amore divino, per via dell’amore impuro, egoistico. La scintilla di Dio nell’uomo venne spenta a causa dell’influenza satanica e per questo aizzato un fuoco a cui cadde vittima tutto il nobile e puro. Vennero eccitati i sensi e spinti alla cupidigia che non corrispondeva mai al Mio Atto di Creazione, ma alla libertà di volontà del Mio avversario, ed anche per via delle Mie creature non è stato impedito, dato che dipende sempre ancora dalla volontà del singolo uomo di resistere a questa tentazione di Satana. Il peccato quindi non era l’atto di procreazione, ma l’amore invertito e peccaminoso, acceso nella libera volontà stimolata da Satana. Un atto di creazione nel senso divino che rende felice, è stato tirato giù ad un gioco di spiriti impuri, al Mio avversario è stato concesso l’ingresso ad un atto, dove Io Stesso volevo Essere con gli uomini con la Mia Benedizione per rinforzare in loro il puro amore divino, in modo che questo doveva anche fluire agli esseri ora creati, e quindi si sarebbe formato un genere umano che in una luce d’amore sempre più chiara avrebbe ritrovata la via del ritorno a Me senza sofferenza e tormento, che si sarebbe salvato in poco tempo tramite l’amore, perché doveva riconoscere Me Stesso, dove splende l’Amore.
I primi uomini avrebbero potuto superare questa prova di volontà, ma dato che Io lottavo con il Mio avversario per le anime degli uomini, non potevo impedirgli di impiegare quei mezzi per assicurarsi la vittoria, perché si trattava del ritorno delle Mie creature a Me nella totale libera volontà, che però è fallito e così ha procurato a tutto il genere umano un destino da cui non poteva più liberare se stesso, finché un Uomo nel puro Amore divino non ha compiuto l’Opera che espiava l’intera umanità e le ha liberata la via verso l’alto. Perché l’amore riporta la vittoria, e l’amore non avrà pace finché anche l’ultimo diventato infedele a Me non abbia ritrovato la via di ritorno da Me .
Amen
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