Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/5498

5498 Portare il peso della croce nella rassegnazione

2 ottobre 1952: Libro 60

Ognuno deve portare la sua croce per via della salvezza della sua anima. Qualunque cosa vi venga caricato in miseria e bisogno, in malattia ed afflizione, portatelo in rassegnazione nella Mia Volontà, e vi sarà davvero di salvezza. Nei tempi di grande miseria però Io vi sto a fianco come Portatore della Croce, e la potete tranquillamente caricare su di Me, che Io la porti per voi. Il Mio Amore non vi nega nessuna richiesta e vi scarica, appena Mi invocate per l’Assistenza nella profonda fede. Quindi la croce non sarà mai pesante per voi, più di quanto siete in grado di portare, è ben misurata per la vostra forza, ma l’ultimo pareggio per la vostra colpa, per via del quale camminate sulla Terra e che dovete aver rimesso il più possibile, prima di decedere dalla Terra. Malattia e sofferenza sono una prestazione d’espiazione dell’anima, che lei stessa ha preso su di sé, che è pronta a portare, quando prima dell’incorporazione le veniva sottoposto il cammino terreno. Lo ha accettato consapevolmente, benché sulla Terra le manchi ogni reminiscenza per via della libertà della volontà. Ma lei era libera di prendere su di sé la croce, per espiare ciò che è nelle sue forze. Perciò non mormorate e non lamentatevi, quando vi preme la vostra croce, ma invocateMi per l’Aiuto, e non percepirete più così schiacciante il suo peso, vi rialzerete di nuovo gioiosi, quando la croce sembrava schiacciarvi al suolo. Continuerete a portarla con nuova Forza, finché camminate ancora sulla Terra, ma sentite che Io cammino accanto a voi e vi sostengo e vi aiuto, quando diventate deboli. Ma quello che ottenete portando il peso della croce, non vi è ancora afferrabile, perché non vedete nessun successo degno di essere nominato con gli occhi corporei, ma la vostra anima giubila e gioisce, perché da lei si scioglie un involucro dopo l’altro e su di lei può fluire una Luce sempre più chiara, perché il peso che portate, toglie le ultime scorie, che gravano sull’anima. E perché ora date una certa libertà all’anima che volteggia sempre più leggera incontro all’ultima meta, perché è sgravata, perché il corpo le ha tolto il peso e l’ha portato per l’anima. Io non voglio che voi uomini soffriate sulla Terra, ma per risparmiare all’anima indicibile sofferenza nel Regno dell’aldilà, vi è stata misurata anche una spanna di tempo sulla Terra, in cui il vostro corpo può soffrire per l’anima, perché voi stessi avete dapprima annunciato la vostra volontà di aiutare l’anima ancora sulla Terra e di preservarla da uno stato tormentoso dopo la morte del corpo. Ma voi stessi potete sempre diminuire questa sofferenza attraverso la credente invocazione di Colui, il Quale vi aiuterà sempre a portare la croce, quando diventa troppo pesante per voi, perché Egli vi ama come un padre, che accorre in aiuto ai suoi figli quando lo chiamano.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich