4780 Vivere contro l’Ordine divino – Lo sprofondare - La dissoluzione della materia
13 novembre 1949: Libro 54
E’ grande il pericolo in cui si trova l’umanità e non lo riconosce. Non si rende conto che sta sul bordo dell’abisso. Il vaneggiamento del godimento non fa sorgere nessun pensiero all’Eternità, vive e gode o brama il godimento della vita. Il desiderio per il mondo è maggiore e solo di rado un uomo porta nel suo cuore un pensiero all’Eternità e la fine è vicina. Deve rimanere in piedi l’ordine del mondo e questo esige un cambiamento di ciò che e come stanno le cose nel mondo.
L’umanità vive contro l’Ordine divino, perché non riconosce più Dio e non si dà alla Sua Guida, perché non crede più in Lui. Una vita contro l’Ordine divino può avere solo l’effetto della decadenza, nella dissoluzione, affinché l’Ordine divino venga di nuovo ristabilito. E c’è sempre da aspettarsi questa dissoluzione, quando Dio viene escluso dal pensare degli uomini, perché questo significa anche sottrazione della Forza che procede da Dio e che deve vivificare l’uomo, affinché lavori al suo sviluppo spirituale. La sottrazione della Forza è uguale ad un raffreddamento della sostanza, quindi un indurimento della stessa, cosa che significa di nuovo assenza di Vita di tutto ciò che portava in sé la vita, un cessare di ogni attività, uno sprofondare di ciò che una volta era vivente nella materia morta.
Che gli uomini attirano da sé questo stato attraverso il loro cammino di vita deviato totalmente da Dio, non lo sanno o non lo credono e perciò non si lasciano nemmeno muovere ad un cambiamento del loro pensare e volere. Non sono nemmeno accessibili a nessun insegnamento, perché negano tutto lo spirituale, una continuità della vita dopo la morte ed una unificazione con una Forza creativa, quindi sono totalmente mondani, cioè predisposti in modo terreno e questa predisposizione è anche la causa della fine della Terra allo scopo di una nuova formazione sotto l’adeguamento all’Ordine eterno, senza il quale un mondo non può sussistere. Perché benché la decadenza si faccia notare più spiritualmente e sarebbe da constatare una apparente risalita terrena, questo visto spiritualmente è un atto della decadenza e della dissoluzione e del naufragio, perché il vero scopo di ogni Creazione è la maturazione dell’anima umana che ora diventa però del tutto impossibile e da ciò ha luogo spiritualmente una discesa nell’oscurità in una misura così alta, che Dio impone un arresto e dissolve un’Opera di Creazione, per farla nuovamente risorgere nel Suo eterno Ordine, come stazione di maturazione dello spirituale, com’è e rimane la destinazione di questa Terra.
Amen
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