Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/4617
4617 Il peccato contro lo Spirito „Tutti i peccati vengono perdonati, ma non quello contro lo Spirito”
18 aprile 1949: Libro 53
Vi staccate troppo difficilmente dalla lettera e non penetrate nello Spirito della Parola, perciò molto vi rimane incomprensibile di ciò che Io vi ho lasciato come la Mia Parola. Perciò dovete sempre di nuovo approfittare di Me come il Maestro, il Quale vi conduce nella Verità, quindi vi può e vuole spiegarvi tutto secondo la Verità.
L’Agire dello Spirito nell’uomo è visibilmente un segnale della Partecipazione dell’eterna Divinità nella perfezione di ogni singola creatura, com’è quindi anche una manifestazione visibile della sua Irradiazione di Forza. Se ora Io agisco tramite il Mio Spirito in un uomo, la Mia unione con quest’uomo non può più essere negato, perché la scintilla spirituale che riposa nel cuore dell’uomo, è inseparabilmente unito con lo Spirito del Padre dall’Eternità e che ora tramite il Mio Avvicinamento si risveglia all’attività, quindi “agisce nell’uomo”. L’Agire del Mio Spirito nell’uomo significherà però sempre un Aiuto sulla via verso il perfezionamento, sarà un rivolgere dei pensieri nel Regno spirituale ed un spingere dell’anima all’unificazione con Me, perciò un maturare verso l’Alto nello sviluppo spirituale. Lo Spirito renderà l’anima incline a tutte le presentazioni e l’aiuterà a superare il desiderio per la materia, lo Spirito darà un chiarimento all’anima sul suo scopo e la sua futura destinazione, lo Spirito rivelerà all’anima l’Essere di tutto il divino, le trasmetterà un sapere chiaro e profondo, quindi le darà una Luce, che la renderà incomparabilmente felice, quando può operare in tutta la Forza di Luce. L’Agire dello Spirito nell’uomo è quindi una Rivelazione divina. Io Stesso Mi prendo cura dell’uomo e gli do un piccolo concetto della Mia Magnificenza, e gli Sono presente appena si predispone, affinché il Mio Agire possa essere efficace in lui, non importa se i risultati del Mio Agire significano delle evidenti Comunicazioni oppure l’interiore illuminazione sulla via mentale. Ma l’uomo ha sempre operato il contatto con Me volontariamente ed ha eseguito la volontà mediante la formazione del suo cuore nell’amore, cioè ad una dimora degna per accogliere l’eterna Divinità, la Quale ora può rivelarSi dall’interiore. Un tale Atto dimostrabile dell’Agire dello Spirito testimonia di Me Stesso, è quindi anche in certo qual modo una dimostrazione che supera la fede. Chi una volta ha conquistato questa convinzione perché è stata fornita la dimostrazione della Mia Esistenza e della Mia Presenza, si trova comprensibilmente su un gradino dello sviluppo, che dovrebbe rendere impossibile uno sprofondare, perché questo non è quasi possibile nella conoscenza della Verità, e comunque egli può, finché vive come uomo sulla Terra, entrare lui stesso nell’ombra ed oscurare la Luce, egli può peccare contro lo Spirito, e con ciò mancare nel modo più grossolano, rifiutandoMi nuovamente e quindi ripete la sua caduta di allora da Me. Egli può impedire coscientemente l’Agire dello Spirito, malgrado una miglior conoscenza può non fare uso del suo sapere, quindi favorire una retrocessione spirituale, commettere una ingiustizia nella piena consapevolezza. Egli ha conquistato la dimostrazione e la convinzione della Mia Presenza e si è comunque distolto da Me. La sua volontà quindi è nuovamente stata catturata dall’avversario, al quale era già sfuggito, e non se ne difende. Peccare contro lo Spirito può solamente quell’uomo, il quale ha riconosciuto Me ed il Mio Agire tramite lo Spirito, che si è appropriato della Sapienza trasmessagli come patrimonio mentale, mentre aveva anche conquistato nella comprensione la convinzione interiore, quindi poteva credere ed in questa fede salda si è adoperato. Egli ha ricevuto la Mia Grazia nella misura più abbondante e ne ha anche approfittato ed ora la lascia diventare inefficace; perciò non può aspettarsi nessuna Misericordia, perché respinge da sé la Divinità, la Quale gli Si Era portata molto vicino nel Suo infinito Amore e gli aveva tolto il velo davanti agli occhi. E questo peccato non può essergli perdonato per il fatto che si chiude poi anche nei confronti dell’Opera di Redenzione di Cristo, perché, quando respinge il Mio Spirito, rifiuta anche il divino Redentore, quindi non vuole più credere, benché abbia potuto credere. Si è poi anche giocato le Grazie dell’Opera di Redenzione, non accettando l’Aiuto di Cristo, prima di peccare, perché i primi di certi pensieri il divino Redentore li avrebbe dispersi ed orientati bene, se soltanto Gli avesse chiesto l’Aiuto. Egli era dapprima nel Regno compenetrato di Luce ed è uscito nell’oscurità. Egli era provvisto con delle facoltà di riconoscere la Verità, e la Verità non gli piaceva perché lo obbligava all’attività salvifica che non voleva eseguire, perché l’amore in lui si raffreddava. Questo succede raramente negli uomini che hanno sperimentato l’Agire del Mio Spirito, perciò è anche imperdonabile, perché è una aperta resistenza contro di Me che non può trovare il Perdono, che significa tanto quanto di dovere stare per dei tempi infinitamente lunghi nella più grande distanza da Dio, finché non si rivolge di nuovo a Me e si deve nuovamente conquistare le Grazie, per essere guardato da Me, cioè che Io Mi avvicini di nuovo a lui. Questo peccato non può essere perdonato per Grazia e Misericordia, ma deve essere rimesso in tutta la colpa, ha per conseguenza irrevocabilmente una nuova Rilegazione e quindi tutta la via attraverso la Creazione, perché è una ripetuta caduta, che non è da meno della caduta dello spirituale d’un tempo da Me, perché viene commessa nella pienissima conoscenza, perché un uomo, nel quale può già agire lo Spirito, si trova anche nella Luce e perciò commette un grave peccato, se Mi tradisce nuovamente con colui che lo influenza come Mio avversario, che viene riconosciuto da lui e ciononostante gli dà la sua volontà. Non perdonare un peccato significa quindi, che la colpa non possa essergli tolta, ma deve essere portata da lui stesso, per cui però non deve essere considerato come perduto in eterno, passano soltanto delle Eternità, finché non si confessa definitivamente per Me.
Amen
Tradotto da Ingrid Wunderlich