Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/3554
3554 Il mondo dell’essere - Il mondo dell’apparenza
21 settembre 1945: Libro 45
Dal mondo dell’apparenza l’anima entra nel mondo dell’essere, nel mondo spirituale che è il vero Regno dell’anima. Ma non riesce sempre riconoscere questo mondo spirituale, perché appena è deceduta imperfetta dalla Terra, si porta con sé il mondo dell’apparenza, soltanto non più così materiale, ma come fenomeno mentale, quindi ancora di più come mondo apparente che scompare in nulla davanti ai suoi occhi, quando vuole prendere possesso dei beni. Per l’anima perfetta però comincia solo ora la vera Vita, riconosce sé stessa nella sua costituzione, sà del suo compito spirituale e solo attraverso il sapere è diventata un essere che si rende conto della sua Forza e perciò è anche felice e beata. Ora sà anche che ogni fase di sviluppo precedente era necessaria per raggiungere la meta, la vera Vita dell’anima, lei sà che dapprima era solo una vita apparente, un passaggio dalle sfere dell’oscurità nelle sfere della Luce; lei sà che l’oscurità non è uno stato eterno, mentre la Luce è e rimane in tutta l’Eternità. Perché ciò che sta una volta nella Luce, non ricadrà mai più nell’oscurità, vivrà eternamente e riconoscerà ogni stato precedente come senza vita, ha superato questo stato ed è ritornato nel mondo dell’essere, dal quale era una volta uscito. La vita apparente vuole mettersi nel proscenio e l’anima gli concede quasi sempre un potere su di sé, cioè è volenterosa di fare tutto ciò che procura piacevolezze al corpo e non fa nulla per sé stessa, perché il lavoro su di sé sarebbe lo sforzo per la vera Vita che però lascia del tutto inosservato. E perciò per Volontà di Dio la vita apparente si avvicinerà all’anima sempre di nuovo in tutta la gravità; Dio Stesso le vuole mostrare che cosa sia in realtà il mondo terreno, mentre Egli fa capitare sovente il corpo in miseria, mentre gli toglie ciò che desidera, mentre lascia crollare ciò che l’uomo si è costruito per mostrargli l’incostanza di ciò di cui si fa la meta del suo fervente tendere e del suo lavoro terreno. Lo vuole condurre alla conoscenza che il mondo terreno è soltanto un mondo d’apparenza, che non ha nessun valore duraturo, per guidare davanti ai suoi occhi la necessità del lavoro sulla sua anima, che assicura una Vita costante, una Vita nel mondo spirituale, che non sembra soltanto essere, ma è ciò che presenta, il mondo della Luce dove tutto è compenetrato dalla Forza ed è felice, dove non esiste più nessuno scomparire, nessuna retrocessione, nessuna miseria e nessuna ignoranza, dove tutto vive ed è attivo nella Volontà di Dio, il Cui Amore provvede smisuratamente il perfetto e lo rende felice, che come abitante del mondo spirituale sta in intimo collegamento con Dio e nell’esaudimento della Sua Volontà attraverso sempre continua attività trova la sua massima felicità nel mondo dell’essere, nel mondo che non scompare mai più, ma rimane ciò che è, in tutta l’Eternità.
Amen
Tradotto da Ingrid Wunderlich