3224 La Giustizia
17 agosto 1944: Libro 42
Un giusto cammino di vita vi procura anche il Mio Amore, perché il giusto non pensa solo a sé stesso, ma concede anche al prossimo ciò che a lui stesso sembra desiderabile. La Giustizia cerca sempre il pareggio in tutte le cose e l’uomo che pensa in modo giusto si sforzerà anche di poter sussistere dinanzi a Me in tutte le sue azioni, si renderà conto della responsabilità e metterà alla base di tutto il suo pensare ed agire i Miei Comandamenti. Perché il giusto non esclude l’amore, egli cerca sempre di livellare e di comparare dov’è andato perduto il sentimento per la giusta misura. Perché l’ingiustizia è un sentimento mancante per l’uguaglianza, è un dare o giudicare unilaterale e quindi trasgredisce contro il Mio Ordine, perché Io considero giustizia in tutte le cose. Dov’è l’amore, vi deve anche essere la giustizia e quindi Io, come l’Amore Stesso, devo anche Essere la Giustizia Stessa. E perciò chi Mi vuole seguire e condurre una vita nell’amore, non sarà mai in grado di giudicare ingiustamente. Perciò aborrirà l’ingiustizia nel mondo, soffrirà perché gli uomini non portano in sé il desiderio per il pareggio, che l’amore dell’io li spinge al pensare che non corrisponde all’Ordine divino ed alla divina Dottrina dell’amore, perché un pensare ingiusto esclude l’amore, l’ingiustizia non può risvegliare nessun amore e di conseguenza è dostacolo per il progresso spirituale in un modo di cui l’uomo stesso non si rende conto. Perché non posso far giungere il Mio Amore all’ingiusto, perché allora procederei contro Me Stesso, cosa che contraddice il Mio Essere. Non lascio comunque cadere l’uomo, ma non gli può giungere la Forza del Mio Amore perché respinge la Mia Irradiazione d’Amore. L’uomo ingiusto non è accessibile per il Mio Amore, riceverebbe bensì la Forza se gli fosse percettibile fisicamente, ma sempre soltanto non pensando al prossimo che ha pure bisogno di questa Forza. Prenderebbe, ma non vorrà dare e questo è un pensare ingiusto, un pensare che esclude ogni sentimento di giustizia, appena approfitta di qualcosa per sé e lo nega al prossimo. E perciò non posso provvedere l’ingiustizia con Amore, con un Dono che pone come condizione della ricezione la giustizia, perché il Mio Essere E’ Giustizia ed Amore ed il Mio Dono premette lo stesso, che l’uomo conduca un giusto cammino di vita, se gli devo rivolgere il Mio Amore.
Amen
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