Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/3169

3169 Il decesso anzitempo è l’ultima Grazia

24 giugno 1944: Libro 41

Innumerevoli anime entrano nel Regno spirituale in uno stato immaturo durante il loro decesso e perciò la loro sorte è poco invidiabile. Il Regno di Luce è chiuso per loro e si trovano in un ambiente che è adeguato al loro stato immaturo, che a loro non piace però per nulla, perché in queste anime l’amore dell’io è sviluppato in modo particolarmente forte, per cui ha anche esercitato poco amore al prossimo sulla Terra e non poteva raggiungere un alto grado di sviluppo. L’amore dell’io le fa ora sentire particolarmente pesante la sua sorte imperfetta, perché non la potrà soddisfare da nessuna parte. Il proprio desiderio le presenta bensì tutto ciò che desidera, ma appena cerca di afferrarlo, riconosce che sono soltanto delle immagini d’illusione e questa conoscenza è ancora più tormentosa, più desiderosa brami questi beni terreni. Nella vita terrena non ha ancora superato la materia e perciò porta con sé il desiderio per questa nell’aldilà e di conseguenza non ha nemmeno il bisogno di distribuire e di rendere felici le anime che dividono la sua sorte, perché anche sulla Terra ha avuto poca compassione per le sofferenze e le preoccupazioni dei prossimi. E malgrado ciò Dio concede anche a queste anime ancora delle Grazie e fornisce loro nuovamente delle possibilità di sviluppo, affinché anche nell’aldilà possano arrivare ad una maggior maturità. Perché mediante il loro attaccamento alla Terra che è comune a tutte le anime immature, si intrattengono ancora prevalentemente vicino alla Terra, ed ora possono vedere le distruzioni effettuate tramite la mano d’uomo, da ciò riconoscono l’inutilità dei beni terreni, vedono la miseria terrena sulla Terra e da ciò si possono anche sentire indotte a manifestare la loro volontà d’aiutare. E così la miseria terrena contribuisce nelle singole anime al cambiamento del loro pensare e vincono l’amore dell’io ed ora si trovano all’inizio del loro sviluppo verso l’Alto nell’aldilà. Questa Grazia viene ancora oggi concessa da Dio ad innumerevoli uomini, che quindi il disamore degli uomini conduce bensì alla loro fine terrena, dato che la vita terrena non viene utilizzata allo scopo dello sviluppo verso l’Alto delle anime, ma che le anime ora decedute si possono comunque intrattenere vicino alla Terra per cambiare la loro mentalità per via della sofferenza e del bisogno degli uomini, per ammettere l’inutilità dei beni terreni e di sopprimere il desiderio per questi. Ma se l’amore dell’io è straordinariamente forte, se nemmeno questa miseria terrena contribuisce al cambiamento, allora il desiderio diventa sempre più veemente per dei beni del mondo e la propria fantasia le ingannerà su tutte le cose che brama. Ma allora lo stato è anche straordinariamente tormentoso e l’anima è nel più grande pericolo di svilupparsi in retrocessione e di non utilizzare più l’ultima Grazia nel Regno dell’aldilà. Questo pericolo è grande e malgrado ciò il decesso prima dell’ultima fine è per tali anime immature ancora una Grazia, perché allora non esiste più nessuna possibilità di maturare nell’aldilà a causa del basso grado di maturità. Perciò il decesso anzitempo è una dimostrazione dell’Amore divino che vorrebbe portare ancora la Salvezza a tali anime, dato che hanno fallito nella vita terrena. E’ un ultimo mezzo di cambiarsi nell’amore e Dio non lascia intentato nessun mezzo per portare ancora la salvezza a tutto l’essenziale, prima che sia troppo tardi. Ma come utilizza questo mezzo, è lasciato alla sua libera volontà.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich