Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/2782
2782 Stabilire il giusto rapporto verso Dio
21 giugno 1943: Libro 37
L’uomo entra nel giusto rapporto con Dio quando si rivolge a Lui pregando per l’Aiuto. Perché allora riconosce la sua propria debolezza e la Potenza di Colui il Quale lo ha creato. Nello stato primordiale l’essere si è allontanato dal Suo Genitore grazie alla sua libera volontà, mentre si è chinato alla volontà di colei che ha abusato della Forza di Dio per le Creazioni che non corrispondevano del tutto alla Volontà di Dio. Ma ad ogni entità che era proceduta dalla volontà dell’avversaria di Dio e dalla Sua Forza era stato lasciato libero a chi voleva sentirsi appartenente, quindi grazia alla sua libera volontà poteva decidersi da sé per o contro Dio. E sì è distolta da Dio, dalla Fonte Primordiale della Forza, dalla Quale era proceduta. Ma lo stato primordiale non può essere ristabilito diversamente che l’essenziale si dichiari di nuovo pienamente per Dio. L’essenziale non viene costretto al giusto rapporto con Dio, ma la sua libera volontà deve trovarLo da sé stessa e tutto ciò che Dio ha creato, serve soltanto per cambiare la libera volontà in modo che tenda da sé verso Dio. Perciò l’essere ha quasi raggiunto la sua meta se come uomo prega Dio. Allora non è più di volontà distolta da Dio ed ora ci vuole solo ancora un breve tempo di prova per diventare maturo per la Vita nell’Eternità, per il Regno dove nessuna forma terrena esteriore l’aggrava, dove può adempire la sua vera destinazione ed essere beato. La libera volontà dell’uomo non dev’essere toccata né da Dio né dalla forza maligna e perciò non può mai essere determinata al giusto rapporto con Dio, ma essa stessa lo deve stabilire. Più dura ed inflessibile è ora questa volontà umana, maggiori afflizioni necessitabi per rinunciare a questa resistenza contro Dio. Questo è l’unico mezzo che Dio impiega, che Egli forma la sua vita terrena in modo che gli sembra insopportabile, per indurlo indirettamente di rivolgersi a Lui per l’Aiuto. L’uomo lo farà anche appena crede in un Essere superiore, potente. Ma proprio questa fede manca agli uomini che portano in sé una volontà ancora del tutto invertita. Questo è lo sforzo dell’avversario di Dio, di distruggere qualsiasi fede in Lui e di confondere il pensare degli uomini. Ma anche qui Dio assiste gli uomini e cerca di muoverli alla riflessione attraverso vicissitudini dolorose; Egli dà loro così spesso delle possibilità di prendere seriamente posizione sulla questione: In quale rapporto sta la creatura verso il suo Creatore. Dio Si fa riconoscere anche agli uomini che Lo rinnegano, se soltanto danno considerazione a tutti gli avvenimenti che accompagnano la loro vita terrena. Egli cerca solo di cambiare la loro volontà e se una miseria insopportabile fa sì che l’uomo si rivolge a Lui chiedendo l’Aiuto, allora il bando è spezzato, allora non appartiene più del tutto all’avversario di Dio, ma cerca di staccarsi dal suo potere e si sottomette per libera volontà al suo Creatore dall’Eternità. E perciò la prima cosa è la preghiera. E’ di grande importanza l’ammissione della propria debolezza ed il riconoscimento di una Potenza, dato che ora l’uomo è disposto a lasciarsi guidare e condurre da questa Potenza ed ora si può lasciare tranquillamente a questa Guida divina ed appena la sua volontà si china a Dio, viene afferrato dal Suo Amore e guidato sicuro verso l’Alto. Chi invoca Dio per l’Aiuto, si dichiara anche appartenente a Lui come figlio Suo e quindi stabilisce il giusto rapporto di un figlio verso il Padre ed ora viene anche provveduto con il Suo Amore Paterno, gli giungerà la Forza e la Grazia smisuratamente e la vita terrena gli procurerà ora la maturità che gli serve per poter entrare nel Suo Regno come figlio del Padre.
Amen
Tradotto da Ingrid Wunderlich