2422 L’attività salvifica richiede la stessa volontà di Dio
25 luglio 1942: Libro 33
Dio provvede agli uomini secondo la loro fede. Questo è da comprendere nel modo che gli uomini si fanno proprietà spirituale ciò che insegna loro la loro fede e quindi adempiono anche tutto ciò che viene preteso da loro attraverso la fede. Con questo adempimento Dio valuta la volontà dell’uomo che è perciò buona perché si volge verso Dio. L’uomo vuole fare ciò che è compiacente a Dio, ciò che gli insegna la fede. E se questa volontà rivolta a Dio determina il suo pensare ed agire, anche questo compiace a Dio, benché l’uomo non si trovi nella Verità, cioè è stato istruito in una falsa fede. Perciò diventeranno beati anche gli uomini ai quali manca la vera fede, se soltanto tendono in un cammino di vita giusto davanti a Dio e fanno sempre ciò che appare loro giusto davanti a Dio. A loro viene comunque sempre data la possibilità di accettare la giusta fede, a loro viene portata vicina la pura Verità. Ma se un uomo crede di non poterla accettare, perché lui stesso crede di stare nella Verità, condurrà comunque un cammino di vita giusto, compiacente a Dio e questo verrà riconosciuto da Lui, perché l’uomo vuole il bene, perché vuole adempiere la Volontà di Dio. E così ogni azione che esegue, verrà anche valutata secondo la sua volontà. Ed ogni cerimonia che in sé è del tutto inutile, diventa una azione compiacente a Dio tramite la volontà di servire con ciò Dio. Quindi, l’uomo buono può conquistare il Compiacimento di Dio attraverso ogni azione, appena l’esegue per l’onore di Dio, appena crede con ciò di servire Dio, benché l’azione in sé non abbia nessun valore più profondo. D’altra parte però una determinata azione cerimoniale è inutile, se non vi è alla base la volontà rivolta a Dio. E l’uomo può bensì tendere a Dio con tutta la sua volontà senza una tale cerimonia, e questa volontà viene valutata proprio così altamente da Dio e quell’uomo che disattende tutte le esteriorità, ma vuole coscientemente servire Dio, Gli può essere persino molto più vicino. Ma com’è la fede dell’uomo, così si manifesterà anche l’Agire di Dio su di lui, perché Dio non lascia andare in rovina la fede dell’uomo, finché costui non si rivolge contro Dio. Ma è sbagliato presumere, che vive compiacente a Dio solamente quell’uomo che adempie severamente tutte le esteriorità. Nulla di riconoscibile esteriormente decide il giusto valore dinanzi a Dio, unicamente la volontà che Dio vede, non importa se l’uomo esegue delle azioni che attraverso la fede vengono pretese da lui.
Amen
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