2419 La figliolanza di Dio
22 luglio 1942: Libro 32
Il tempo di prova sulla Terra è della massima importanza per l’uomo o la sua anima in quanto con l’abbandono della Terra, la lascia definitivamente indipendentemente dal fatto fin dove l’anima si sia sviluppata verso l’Alto, ma ora è determinante il grado di maturità dell’anima per il suo nuovo ambiente e l’attività nell’aldilà. L’agire sulla Terra è definitivamente terminato, anche se era senza successo per l’anima. In certo qual modo è terminato un tempo di Grazia, sia che è stato utilizzato bene o male. Ambedue le possibilità però hanno un grave effetto nell’aldilà. Il tempo terreno è misurato solo breve e malgrado ciò è determinante per l’Eternità, perché anche se l’anima può ancora continuare a formarsi nell’aldilà, non le è comunque più possibile lo sviluppo che le poteva procurare una vita terrena utilizzata bene. Non può raggiungere la figliolanza di Dio, perché questa richiede un cammino di vita condotto sulla Terra che corrisponde del tutto alla Volontà di Dio. Richiede un grado di maturità al decesso dell’uomo che permette già un entrare nelle Sfere di Luce, l’uomo si deve essere formato già sulla Terra in un essere di Luce, cosa che è anche totalmente nel suo potere quando ne ha la volontà. Deve quindi sfruttare pienamente la Grazia dell’incorporazione come uomo, deve tendere coscientemente a Dio e cercare l’unificazione con Lui già sulla Terra attraverso la preghiera e l’agire d’amore. Non è impossibile ciò che Dio esige dall’uomo, perché rispetto alla Sua Pretesa è anche l’apporto della Sua Grazia, la concessione del Suo Aiuto. E’ richiesta solo la volontà dell’uomo e questa fallisce quasi sempre. Di conseguenza agli esseri nell’aldilà non può essere concesso la cosa più sublime, perché non vi aspiravano sulla Terra. La figliolanza di Dio è lo stato più delizioso che rende infinitamente felice l’essere nell’aldilà, perché procura all’essere l’Eredità del Padre. L’essere può creare e formare con Dio attraverso la Sua Forza. Se l’anima ha condotta sulla Terra una vita nell’amore, allora la separazione da Dio è definitivamente superata; è vicino a Dio, ha ritrovato la via del ritorno alla sua Origine, è diventata una con Lui. Ed a questo scopo è stata data all’anima la vita terrena. Ma Dio non lascia cadere lo spirituale che non ha utilizzato il tempo terreno rispetto alla Sua Volontà e gli dà anche costantemente delle possibilità di risalita nell’aldilà. E quindi anche queste anime possono ancora raggiungere uno stato di Luce e di felicità, che però è diverso da quello della figliolanza di Dio, perché un figlio di Dio è pure anche un donatore di Forza, perché accoglie in sé la diretta Irradiazione di Dio, perché sta nella strettissima unione con Dio ed ora può distribuire costantemente questa Forza, dato che esso stesso è circumfluito dalla Forza di Dio. Essere un figlio di Dio significa essere totalmente fuso con Lui, di conseguenza anche poter disporre della Sua Potenza e Forza. L’umanità non afferra ciò che cosa significa e perciò non afferra nemmeno il significato della vita terrena che può procurare all’anima qualcosa di inimmaginabilmente delizioso e che viene comunque vissuta quasi sempre senza considerare questo. Lo sviluppo verso l’Alto che è pure possibile ancora nell’aldilà, è un Atto della più grande Misericordia di Dio, il Quale però ha dato all’essere la vita terrena per la sua definitiva purificazione e sviluppo verso l’Alto, il Quale però nel Suo ultragrande Amore rende possibile agli esseri, la cui volontà ha fallito sulla Terra, ancora una risalita nell’aldilà, per rivolgere loro Beatitudine e Luce, ma sempre ancora dipendente dalla volontà dell’essere. Ma questi esseri non possono raggiungere le Beatitudini di un figlio di Dio, a meno che non ripercorrano ancora una volta la via sulla Terra, se a loro viene concessa questa Grazia da Dio, che è allacciata con un compito sulla Terra. Allora l’anima dovrà lottare ancora una volta, benché venga protetta da una totale ricaduta attraverso gli esseri di Luce, perché deve già aver raggiunto nell’aldilà un determinato grado di maturità, prima che le venga concessa questa grande Grazia attraverso il grande Amore di Dio. L’adempimento del suo compito che è dedicato alla salvezza dell’anima dei prossimi, le può ora procurare il grado di maturità sulla Terra che la rende un figlio di Dio. Ma è lasciata sempre alla volontà dell’anima come utilizza la rinnovata Concessione di Grazia dell’incorporazione sulla Terra.
Amen
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