2390 La retribuzione – L’Espiazione e mezzo d’educazione – L’assenso all’azione cattiva è peccato
30 giugno 1942: Libro 32
Ogni rappresaglia avrà per conseguenza ogni ingiustizia quasi sempre già sulla Terra. Affinché l’uomo impari già a riconoscere l’ingiustizia. Perché egli stesso deve soffrire ciò che causa agli altri, appena si rende conto della sua colpa e può apparire a lui stesso degno di ribrezzo. E perciò questa punizione è contemporaneamente espiazione e mezzo di educazione e può avere per conseguenza una doppia benedizione. Perché secondo la Giustizia divina ogni ingiustizia deve essere espiata e perciò dovrebbe essere espiata nell’aldilà, se non viene riconosciuta sulla Terra e pentito ha trovato il Perdono di Dio. La lotta per il predominio, di potere, onore e fama oggi induce l’umanità a prendere dei mezzi, che non possono mai venir chiamati buoni, e quindi accumula colpa su colpa, che ora anche nella vita terrena deve espiare giustamente, se non deve essere sopportato come conseguenza indicibile sofferenza nell’aldilà. E questo è contemporaneamente il motivo per l’afflizione che ora passa sulla Terra. Mediante ogni accordo di una cattiva azione l’uomo se ne rende colpevole. Quindi non riconosce ancora il suo torto e perciò deve subire la stessa sofferenza, affinché ne giunga alla conoscenza. Perché non soltanto l’azione compiuta è peccato, ma anche l’accordo per una tale azione, perché questa mentalità dell’uomo tradisce il suo vizio ad agire malamente. Ed in questi si trova anche la spiegazione, del perché così tanti uomini sono colpiti da miseria e bisogno, benché non siano stati gli esecutori di azioni abominevoli. Ma finché non vedono in queste l’ingiustizia, la loro mentalità non è buona, e di conseguenza devono essere educati e quindi sentire sul proprio corpo come conseguenza o effetti delle cattive azioni. Qui la volontà vale come azione compiuta ed ha per conseguenza la rappresaglia, che è contemporaneamente il mezzo d’educazione, per portare davanti agli occhi degli uomini il male del loro agire e di cambiare relativamente il suo pensare. Perché ogni cattiva azione partorisce sempre di nuovo cattive azioni, e queste hanno per conseguenza della sofferenza sempre più profonda come giusta punizione.
Amen
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