2356 Il naufragio spirituale - La prestazione d’aiuto attraverso i prossimi
2 giugno 1942: Libro 32
L’intera umanità sta dinanzi al naufragio spirituale, perché ovunque è la stessa condizione, quella del disamore, ed ovunque predomina il desiderio per il bene terreno e questo contrassegna l’immaturità spirituale dell’anima umana. Il tendere spirituale invece viene quasi sempre escluso e perciò viene pareggiato anche solo molto di rado la mancanza, cosa che è ben possibile se all’uomo viene dischiuso un sapere ed ora aspira coscientemente a perfezionarsi. Questo cosciente tendere può procurare all’uomo alti successi spirituali. Ma proprio ogni sapere viene minato, gli viene offerto qualcosa come mandato divino, che però testimonia di un sapere molto difettoso e perciò quest’insegnamento non stimolerà l’uomo nemmeno al cosciente lavoro su sé stesso e proprio questo cosciente lavoro su di sé procura all’anima il grado di maturità. Se questo ora viene impedito, allora esiste anche il pericolo di un totale appiattimento, perché gli uomini perdono ogni conoscenza, perché rivolgono la loro attenzione solo all’avvenimento mondiale e perciò è di immensa Benedizione, quando viene curato il sapere spirituale al di fuori delle esistenti organizzazioni, dove gli uomini si educano reciprocamente all’amore, alla misericordia, alla mansuetudine e pazienza. Quando la Parola divina si perpetua da bocca in bocca, ogni organizzazione è superflua perché allora l’uomo ha tutto ciò di cui ha bisogno. La deve soltanto eseguire, allora gli si dischiude il sapere e l’uomo sapiente comincia anche su di sé l’opera di trasformazione, cioè cerca di adeguarsi a ciò che viene preteso e quindi come uomo sapiente può anche guidare bene i suoi prossimi e spronare anche loro di prendere parte all’opera di trasformazione. La minoranza degli uomini va a Dio con le sue preoccupazioni, appunto perché non vogliono e non possono riconoscere una eterna Divinità. E quindi a loro dev’essere spiegato dai prossimi che hanno degli obblighi verso il corpo solo fin dove dipende da ciò la loro vita terrena. A loro dev’essere spiegato che devono preporre il lavoro sull’anima a tutto il resto, in modo che ora non provvedono più il corpo come prima. Solo allora cominciano a diventare sapienti. Ed ora possono portare oltre questo sapere, dapprima nella cerchia più stretta e poi anche pubblicamente, benché questo venga impedito dal potere terreno. Ma è necessario di venire in aiuto all’umanità, perché si trova in una miseria inafferrabile e può essere aiutata solo sulla via della completa libertà della volontà, attraverso ammaestramenti che ora possono accettare e rifiutare e da ciò sfuggire al naufragio spirituale oppure rimanerne vittime.
Amen
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