Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/2111
2111 L’origine del pensiero nel cuore dell’uomo
13 ottobre 1941: Libro 30
Ogni pensiero sale dalla profondità del cuore ed ora prende la sua via agli organi predisposti per questo, dai quali viene percepito come pensiero e portato all’espressione. Perché prima che il pensiero dell’uomo giunge alla consapevolezza, deve nascere nel cuore, cioè nel più interiore dell’uomo. Quello che lo muove più profondamente, lo percepisce nel cuore, e questa percezione fa sorgere il pensiero, cioè non percettibile con il cuore, ma nato dalla vita dei sentimenti, e solo ora viene guidato al cervello che accoglie il pensiero e lo trattiene in un certo qual modo, finché l’uomo non se ne renda conto. L’uomo crede che il pensiero ha la sua origine nel cervello, che sorge là attraverso l’attività organica, perché non sa nulla dell’essere del pensiero. E perciò non gli sarà credibile la spiegazione che il pensiero ha la sua origine nel cuore. Ma gli verrà più comprensibile, quando considera il cuore come centro del suo sentimento, quando si sforza a considerare anche il pensiero come un sentimento. La soluzione più semplice però è che si riverseranno delle correnti spirituali fulmineamente in un vaso d’accoglienza e vengono trattenute dalla volontà dell’uomo.
Quindi il pensiero è Forza spirituale che viene deviata sulla via del cuore al cervello, quivi trattenuta, senza essere penetrata nella consapevolezza dell’uomo. E dipende sempre dalla volontà se un pensiero viene afferrato dagli organi disposti per questo, perché appena l’uomo vuole, solo allora entrano in funzione ed accolgono il pensiero che sale dal cuore e lo elaborano, cioè viene assoggettato ai pensieri già esistenti e viene per così dire inserito in un patrimonio mentale già esistente ed ora può essere escluso o attivato arbitrariamente, secondo la volontà dell’uomo. Perché gli organi pensanti dell’uomo sono costruiti in modo, che ogni percezione del cuore si rifletta come una immagine.
Ed appena si bada all’immagine attraverso la volontà dell’uomo, questa viene trattenuta, cioè si imprime su retine finissime predisposte per questo e diventa così visibile all’uomo in ogni momento, quindi se la potrà immaginare come vuole. Questa è la cosiddetta capacità di ricordare. Quando delle impressioni o immagini vengono portate dopo molto tempo alla consapevolezza dell’uomo, allora sono attivi gli organi pensanti. Ritrovano sulle retine coperte da innumerevoli immagini ciò che la volontà umana vorrebbe immaginarsi, e così delle impressioni da tempo passate, che hanno mosso il cuore dell’uomo prima che venisse formato il pensiero, possono essere ricordate in ogni momento, perché, una volta accolte dalla volontà dell’uomo, rimangono esistenti come impressione, finché innumerevoli impressioni non rendono offuscate le immagini, quindi la capacità di ricordare diventa così debole, che non giungono più chiaramente alla consapevolezza.
Ora delle impressioni spirituali respingeranno impressioni ed immagini terrene. Se quindi il cuore è ricettivo per le correnti di Forza dal Regno spirituale, allora anche la volontà è disposta a trasmettere al cervello ed a trattenere i pensieri ora nati, perché percepisce beneficamente la corrente di Forza ed il suo tendere è di contemplare sovente le immagini formatesi in questo modo. Di conseguenza, queste immagini s’incidono particolarmente chiare in modo che presto riempiono tutto il pensare dell’uomo.
Con ciò Forza e pensiero è un concetto, solo che è differente se l’origine del pensiero è la Forza vitale che giunge all’uomo oppure la Forza trasmessa dal Regno spirituale. Ma il pensiero nasce sempre nel cuore perché ogni Forza fluisce dapprima al cuore e da lì viene condotta oltre. Attraverso la volontà umana però il condurre oltre al cervello può essere impedito oppure il pensiero respinto, prima che si possa manifestare nell’immagine. E perciò l’uomo è anche responsabile dei suoi pensieri, perché la sua volontà decide quali pensieri si imprimono chiaramente e la sua volontà decide quali pensieri vengono sempre di nuovo portati alla consapevolezza.
Amen
Tradotto da Ingrid Wunderlich