Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/1876
1876 La rinuncia della volontà è rinascita spirituale
5 aprile 1941: Libro 28
L’uomo non deve essere ostacolato nella libera decisione, ma un uomo che desidera Dio aprirà il suo cuore alle trasmissioni mentali degli esseri dell’aldilà, e la loro influenza penetra. Persino le lotte interiori che ha da superare, sono ammesse soltanto per la fortificazione della sua fede e per accrescere il suo desiderio per Dio e l’uomo non deve temere di cadere del tutto al potere del maligno. Questo non lo permette più l’amore degli esseri di Luce, ed il loro potere riporta la vittoria. Stando nella conoscenza, l’uomo deve bensì assecondare bene dapprima le Pretese di Dio, deve percepire lo stato dell’imperfezione come tormento e volerlo sospendere, allora aumenta anche la sua Forza e supera velocemente tali stati dell’abbattimento ed apparente lontananza da Dio. Ma l’uomo è una volta rinato nello spirito, non appartiene più a questa Terra. Lui sa che è soltanto un passaggio per la vera Patria dello spirito, e accetta rassegnato ogni sofferenza e prova. Desidera con tutti gli istinti la liberazione dalla forma, ha intrapreso la via verso Dio e d’ora in poi non l’abbandona più. Ora deve spesse volte eliminare i sassi ed ostacoli dalla via, che gliela rendono difficile e richiedono appunto tutta la volontà dell’uomo. La rinascita spirituale è la rinuncia alla volontà. Quello che per tempi infiniti aveva sostato legato in un'altra volontà, entra in un nuovo stadio. La volontà distolta da Dio rinuncia alla sua resistenza di prima, e l’essere desidera ritornare a Dio, rinuncia alla propria volontà, per ora volere, pensare ed agire come corrisponde alla Volontà divina, riconosce Dio al di sopra di sé e Lo vuole servire. E Dio protegge tali esseri dalla ricaduta, Egli tende loro incontro la Mano aiutando e lo attira in Alto, e la via della sua vita d’ora in poi condurrà in Alto, incontro alla Luce.
Amen
Tradotto da Ingrid Wunderlich