Fonte: https://www.bertha-dudde.org/it/proclamation/1386

1386 Combinazioni del destino per Volontà divina – Garanzia per la massima maturazione

20 aprile 1940: Libro 23

E’ la Volontà del Signore che tutto ciò che vive, si subordini alle Sue Leggi e così non può succedere nulla che non porti in sé la Volontà divina, fin dove si tratta di procedimenti che si svolgono negli uomini secondo il destino allo scopo della vita interiore. La volontà dell’uomo non si può mai opporre alla Volontà divina, non le riuscirà mai di sospendere o di cambiare ciò che Dio ha determinato, perché questo non è nel suo potere. La volontà dell’uomo deve adeguarsi, si deve in certo qual modo dichiarare d’accordo, anche se non corrisponde alla sua volontà, perché per lui questa costrizione significa una garanzia di potere raggiungere la meta più alta, cioè con ciò gli sono date tutte le possibilità per lo sviluppo verso l’Alto. Se però le utilizza, dipende unicamente dalla sua volontà, ma se l’uomo potesse formare da sé stesso il suo destino, questa garanzia non sarebbe data, perché gli manca ogni conoscenza di ciò che manca al suo spirito ed in quale forma può raggiungere la liberazione. Quindi Dio Stesso ha determinato il destino di ogni singolo e l’ha formato in modo che non venga agito contro la Sua Volontà nell’incomprensione o nella volontà di ribellione. Così il Creatore divino annuncia con le Sue Leggi la Provvidenza più amorevole per le Sue creature; la Sua Sapienza riconosce lo stato di ogni singolo e cerca di rivolgere ad ognuno i mezzi d’Aiuto più grandi possibili sempre attraverso le disposizioni del destino, che garantiscono un progresso spirituale. Che ora molte occasioni rimangano inutilizzate, non dipende dalla Volontà del Creatore, ma soltanto dall’uomo stesso, quando dà troppo poca considerazione alla vita della sua anima. Ma anche se quest’uomo la vita potesse essere destinata in un’altra forma, non la utilizzerebbe mai per la salvezza della sua anima, quindi non deve mai ritenere il suo stato dell’anima immaturo per una conseguenza del suo destino terreno, perché anche se Dio gli volesse dare la libertà di formare da sé stesso questo destino, egli rimarrebbe fermo sullo stesso gradino, dato che la sua volontà non tende verso l’Alto. Lo stesso vale per quegli esseri che, nel pieno possesso della loro volontà, vivono nel mondo dell’aldilà e quindi sono indipendenti da ogni pesantezza terrena. Anche a loro è stata data una certa Legge, alla quale si devono piegare. Loro possono, quando sono perfetti, soltanto volere ciò che Dio vuole. Nello stato dell’imperfezione un essere nell’aldilà, proprio come nella vita terrena, ha una sorte che contribuisce al raggiungimento della purificazione, della conoscenza e della promozione dell’anima. Di nuovo vale solo la Volontà divina e nuovamente egli rimane lasciato libero, di subordinare, cioè la sua volontà, alla Volontà divina oppure di ribellarsi, ma non possono mai cambiare questa Volontà oppure renderla inefficace su di sé. Una Volontà governa tutto. Redime tutto ciò che si sottomette a questa Volontà per propria spinta, ma dannati sono gli esseri che vogliono combattere contro la Volontà divina, perché quest’intento terminerà soltanto con il naufragio. Mai e poi mai la Volontà divina può essere esclusa. Persino là dove la volontà dell’opera è all’opera per compiere delle cose, che contraddicono la Volontà divina, è sempre di nuovo soltanto la Concessione di Dio, per portare nuovamente con ciò la salvezza ad anime dall’oppressione spirituale, ma non potrebbe mai succedere qualcosa, che fosse totalmente contro la Sua Volontà, perché la Sua Sapienza, il Suo Amore e la Sua Onnipotenza vorranno sempre soltanto volere ciò che ad ogni essere da Lui creato è per il suo meglio. Perciò nessun essere potrà opporsi a Questa Volontà. Soltanto la formazione spirituale è lasciata libera ad ogni essere. Su questa il Creatore non esercita nemmeno la minima costrizione e perciò l’essere può usare la sua libera volontà secondo il suo proprio beneplacito.

Amen

Tradotto da Ingrid Wunderlich