0584 Il lavoro delle Forze spirituali – La vita interiore - Sbarre – La Misericordia di Dio - La necessità del dispiacere
15 settembre 1938: Libro 12
E' nella Potenza dell’Onnialtissimo, far sorgere interi mondi, e proprio così Gli è possibile di dissolvere tutto in un nulla, ma ciò che è da Dio, non passerà mai e se il mondo con i suoi abitanti si impiglia anche nell’oscurità più profonda, non verrà comunque mai distrutto, ma le buone Forze cercheranno continuamente di riconquistare tutti gli esseri sulla Terra. Una infinita lotta sarà rivolta contro tutti quei poteri, che agiscono contro questo tendere delle buone Forze spirituali. Un tale intento si estenderà tuttavia su millenni, ma l’Amore divino non cessa mai e questo Amore otterrà, che nessun essere possa allontanarsi in eterno dalla suprema Divinità, ma si avvicina di nuovo lentamente al suo punto di partenza, anche se in una durata di tempo veramente infinitamente lunga. Qui le Forze degli spiriti vengono senza dubbio in situazioni, dove tutte le loro fatiche e lavoro sembrano senza successo, ma grazie alla loro perfezione possono affrontare i problemi più difficili, possono iniziare gli uomini in tutto, sia sul campo terreno come anche spirituale, possono educarlo dapprima in un uomo capace di pensare e giudicare, mettergli delle domande nel cuore che cerca di sondare, possono rendergli contemplabile i Miracoli della Creazione, in modo che in lui si muova lo spirito, e dopo che un uomo è così preparato, si avvicinano a lui con il compito più importante della vita. Rivolgono il suo senso in Alto incontro all’eterno Creatore, ed ora comincia nell’uomo terreno ben preparato un risveglio della vita interiore, una ricerca ed un interrogarsi, un andare a tastoni e cercare. E quando l’uomo è arrivato a questo punto, allora non è più perduto per l’Eternità, il Padre celeste Stesso lo mette nella condizione di curare questa vita interiore, affinché cresca e prosperi e porti frutto. Chi ha una volta raggiunto questo gradino, non può più ricadere indietro, perché ha mangiato il Pane della Vita e lo desidererà eternamente e sarà comunque saziato. Solo allo stanco ed ozioso la risalita è immensamente difficile, perché chi non intraprende nulla per non esporre il suo corpo a qualche sforzo, lascia anche l’anima in una continua inattività, che è pari alla morte. Perché un uomo che si attiva spiritualmente è per così dire presso la Fonte della Vita, dove trova ristoro in misura abbondante, ma all’uomo pigro non fa cenno nessun refrigerio proprio come in un deserto, vi passa oltre sempre soltanto con indifferenza, non ha nessun desiderio per la fortificazione spirituale e perciò la sua anima è costantemente nel bisogno, finché il corpo va a mani vuote della Grazia divina. Così l’anima non abbandona facilmente il suo involucro. (15.09.1938) Questo è in certo qual modo come una sbarra, che si può aprire solamente attraverso la misericordia e l’amore di altri. Se ora l’uomo non si rende degno di questa misericordia, non gli può nemmeno essere prestata nessuna assistenza, ma basta nuovamente la minima azione d’amore, per far giungere all’anima la Misericordia e l’Amore di Dio. Nella sfera del mondo dell’aldilà solo la Misericordia e l’Amore possono intervenire aiutando, perché l’anima non può nulla con la propria forza, deve soltanto avere la volontà di separarsi dalla materia e desiderare di giungere in Alto, altrimenti però dipende totalmente dall’amore di altri esseri spirituali oppure dalla preghiera degli uomini terreni, mentre l’esistenza terrena dà giornalmente o in ogni ora la possibilità di coltivare da sé stessa un campo d’amore, che le procura di nuovo ricchi frutti per la vita nell’aldilà, affinché là non avrà da languire. L’anima abbandona la vita terrena con un tesoro di beni imperituri, che sono le opere d’amore al prossimo, oppure sta totalmente vuota davanti alla porta d’ingresso nell’Eternità e pensa pentita di quanto ha mancato di fare sulla Terra. La condizione della disperazione è così oltremodo opprimente, che, se l’umanità lo sapesse, non sarebbe mai così indurita di preparare alla sua anima questo stato. Ma anche se questo viene detto agli uomini, non lo credono e rimangono come prima incorreggibili, perché tutte quelle Comunicazioni dell’aldilà hanno disturbato il godimento della loro vita, e perciò preferiscono rinnegare tutto e vanno con facilità oltre le cose che provengono dal Regno dell’invisibile. Il mondo vuole essere ripreso duramente, solo con tutto l’Amore e la Bontà il Salvatore divino non ottiene nulla, perché non sentono questa Voce dell’Amore oppure non la sentono intenzionalmente, allora possono portare Aiuto solo ancora quegli avvenimenti, che scuotono la calma dell’uomo, che solo allora si rende conto di non vivere arbitrariamente sulla Terra, ma tutto deve avere il suo ben pensato motivo e scopo finale. Se Dio non viene ascoltato nel Suo Amore, allora Egli deve far sentire gli uomini la Sua Potenza, che con ciò venga spezzata la resistenza e riconosca la Grandezza di Colui, il Quale lo ha creato.
Amen
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