Vergesset nicht, die in der Not der Seele in das Jenseits hinübergegangen sind. Denn sie bedürfen eurer Hilfe. Sie sind zu schwach, um sich selbst helfen zu können, und euch ewiglich dankbar, so ihr ihnen beisteht und ihnen Kraft gebt durch euer Gebet. Die Liebe muß Anlaß zu diesem Gebet sein, die Liebe zum Schwachen, Unerlösten, das ihr nicht leiden lassen wollet, dem ihr das Leid verringern wollet, soweit es in eurer Kraft steht. So ihr auf Erden einen Blick tun könntet in jenes Reich der unerlösten Seelen, würde tiefes Erbarmen euer Herz erfüllen und euer Hilfswille angeregt werden, so nur ein Funken Liebe in euch glimmt. Denn ihr Los ist ein unsagbar trauriges, das, wenn auch selbstverschuldet, jede mitfühlende Seele zur Hilfe antreibt. In erschreckender Finsternis weilen sie, je nach dem Grade ihrer Unvollkommenheit, und ihre Umgebung ist, so sie diese schwach zu erkennen vermögen, öde und unfreundlich, und doch sind sie selbst zu schwach, den Ort ihres Verweilens zu verlassen und sich einen besseren Zustand zu schaffen, und daher ist ihre Not übergroß, weil ihnen alles Qualen bereitet. Und diese Qualen könnet ihr ihnen verringern, indem ihr euch der armen Seelen annehmet im Gebet, indem ihr euch voll Mitgefühl ihre große Not vorzustellen sucht und ihrer in innigem Gebet gedenkt.... indem ihr ihnen ferner im Geist das Evangelium vortraget, d.h., ihnen den Segen der Liebe klarzumachen suchet und ihnen die Liebe als einzigstes Lösemittel vorstellet. Sowie es euch gelingt, den Liebesfunken in einer armen Seele zu entzünden, ist sie gerettet für die Ewigkeit, denn dann kann sie Kraft unmittelbar entgegennehmen aus dem Lichtreich, dessen Bewohner gleichfalls emsig tätig sind an jenen Seelen, nur dann erst in Aktion treten können, wenn in der Seele ein kleines Verlangen nach Licht und ein Fünkchen Liebe zu erkennen ist und wenn die Liebe so zum Ausdruck kommt, daß sie den mitleidenden Seelen helfen möchte. Dann wird ihr Kraft in vermehrtem Maß zugeführt, und nun beginnt der Aufstieg im geistigen Reich. Doch nimmermehr dürfet ihr die Seelen ihrem Schicksal überlassen, denn nur die Liebe erlöset, und nur ein in Liebe ihnen zugewandtes Denken kann ihnen Linderung ihrer Leiden verschaffen. Und darum muß euer Gebet aus dem Herzen kommen, es darf nicht nur ein Lippengebet sein, sondern die Liebe zu dem Schwachen, Hilflosen muß euch antreiben, Gott innig um Gnade und Hilfe zu bitten für diese Seelen, ihr müsset selbst von dem Gefühl getrieben sein, ihnen ihr Los zu erleichtern und ihr müsset des öfteren eure Gedanken ihnen zuwenden, die dies schon als Erleichterung empfinden und jedes liebende Gebet als Kraftzuwendung spüren. Vergesset diese Seelen nicht, denn sie brauchen euch und werden es euch ewiglich danken, so ihr ihnen geholfen habt aus der Tiefe zur Höhe, aus der Nacht ihrer Umgebung in das Licht zu gelangen....
Amen
ÜbersetzerNon dimenticate coloro che sono passati nell’aldilà nella miseria dell’anima, perché hanno bisogno del vostro aiuto. Sono troppo deboli per poter aiutare sé stessi, e vi saranno eternamente grati se li assistete e date loro forza attraverso la vostra preghiera. Questa preghiera dev’essere il motivo l’amore, l’amore per il debole, il non redento che non volete lasciare soffrire, al quale volete diminuire la sofferenza per quanto stia nella vostra forza.
Se poteste dare sulla Terra uno sguardo in quel Regno delle anime non redenti, una compassione profonda colmerebbe il vostro cuore e la vostra volontà di aiutare verrebbe stimolata, se soltanto arde in voi una scintilla d’amore, perché la loro sorte è indicibilmente triste che, anche se causata da loro stessi, spinge ogni anima sensibile ad aiutare. Soggiornano nell’oscurità spaventosa, secondo il grado della loro imperfezione, ed il loro ambiente è, se sono in grado di riconoscerlo debolmente, deserto e triste, e ciononostante loro stesse sono troppo deboli per abbandonare il luogo del loro soggiorno e per procurarsi uno stato migliore, e perciò la loro miseria è ultragrande, perché tutto procura loro dei tormenti.
E voi potete diminuire loro questi tormenti, mentre vi prendete cura delle povere anime nella preghiera, mentre cercate di immaginarvi la loro grande miseria pieni di compassione e pensate a loro nell’intima preghiera, mentre inoltre recitate loro nello spirito il Vangelo, cioè se cercate di rendere loro chiara la benedizione dell’amore e presentate loro l’amore come unico mezzo di salvezza. Appena vi riesce di accendere la scintilla d’amore in una povera anima, lei è salva per l’Eternità, perché allora può ricevere direttamente la Forza dal Regno di Luce, i cui abitanti sono pure attivi in modo fervente su quelle anime, che però possono entrare in azione soltanto se nell’anima è riconoscibile un piccolo desiderio per la Luce ed una piccola scintilla d’amore e quando l’amore si manifesta nel fatto che vorrebbe aiutare altre anime sofferenti. Allora le viene apportata Forza in aumentata misura ed ora inizia la risalita nel Regno spirituale.
Non dovete mai lasciare le anime al loro destino, perché soltanto l’amore salva, e soltanto un pensare a loro nell’amore può procurare loro lenimento nella loro sofferenza. Perciò la vostra preghiera deve procedere dal cuore, non deve essere soltanto una preghiera di labbra, ma vi deve spingere l’amore per il debole, l’inerme, di chiedere intimamente la Grazia e l’Aiuto di Dio, per dare sollievo alla loro sorte e perciò dovete rivolgere a loro più sovente i vostri pensieri, che sentono questo già come sollievo e sentono ogni amorevole preghiera come apporto di Forza. Non dimenticate queste anime, perché hanno bisogno di voi e vi saranno eternamente grate, se avete loro aiutato dall’abisso in Alto, di giungere dalla notte del loro ambiente alla Luce.
Amen
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