Nichts kann die göttliche Gnade ersetzen.... wie unermeßlich reich der Mensch ist, dem Gott Seinen Beistand, Seine Gnade gewährt, das erkennt er erst bei seinem Ableben am Reifegrad seiner Seele, der entsprechend ist dieser Gnadenzuwendung bzw. deren Nützung. Das Gnadenmaß, das ihm auf Erden zugeht, bestimmt der Mensch durch seinen Willen, denn von Gott aus steht ihm die Gnade unbegrenzt zur Verfügung. Wieweit er aber davon Gebrauch macht, das ist gänzlich seinem Willen überlassen.... Folglich kann er selbst sich seinen Grad erhöhen, so er die göttliche Gnade nützet, d.h., er kann unentwegt die Hilfe Gottes in Anspruch nehmen und dadurch geistig reifen. Ohne die göttliche Gnade aber bleibt er auf der gleichen Stufe seiner Entwicklung stehen, und er empfindet dies am Ende seines Lebens als einen Zustand der Armut und der Unreife seiner Seele. Denn ohne Gnade vermag er nichts, alles was ihm mangelt, geht ihm zu durch Gottes Liebe, und dies ist Gnade.... Es ist eine Gabe, die der Mensch nicht zu beanspruchen hat, die ihm die Liebe Gottes aber zuwendet, um ihm zu helfen, und wo der Mensch irgendwelche Hilfe benötigt, dort ist die Liebe Gottes bereit, ihm diese zu gewähren.... so der Mensch die göttliche Gnade anfordert. Doch letztere wird nicht beachtet.... Unbegrenzt teilt Gott aus, und unbegrenzt kann der Mensch empfangen, doch selten nur achtet er der Gnadengabe, und darum bleibt er schwach und unfähig für seine geistige Höherentwicklung, wo er nur immer schöpfen könnte aus dem göttlichen Gnadenquell.... Und es ist ein qualvoller Reuezustand, so er im Jenseits erkennt, welchen Reichtum er sich verscherzt hat durch seinen Willen, wenn er erkennt, wie gering er den Beistand Gottes gewertet hat und wie wenig er Seine Liebesgabe, die göttliche Gnade, geachtet und begehrt hat. Doch niemals kann ihm die Gnade zugehen ohne sein Begehr, und darum ist der Mensch verantwortlich für seine Seelenreife, die er ohne Mühe erlangen kann, so sein Wille die göttliche Gnade anfordert, die ihm aber vorenthalten bleibt, wenn sein Wille versagt.... Er ist verantwortlich für den Mangel an geistigem Reichtum, weil er sich diesen selbst verscherzt hat, solange ihm die göttliche Gnade zur Verfügung stand, denn es gibt nichts, was ihm diese ersetzen könnte, es gibt nichts, was ihm geistigen Reichtum einträgt, wenn er die Hilfe Gottes, Seine Gnade, nicht in Anspruch nimmt. Es ist der Mensch auf Erden kraftlos, und er vermag nicht, sich zur Höhe zu entwickeln.... denn Gottes Beistand ist unersetzlich....
Amen
ÜbersetzerNulla può sostituire la Grazia divina. Quanto immensamente ricco sia l’uomo al quale Dio concede la Sua Assistenza, la Sua Grazia, lo riconosce solo al suo decesso nel grado di maturità della sua anima che è corrispondente a questo apporto di Grazia ed il suo utilizzo. La misura di Grazia che gli giunge sulla Terra, la determina l’uomo attraverso la sua volontà, perché da Parte di Dio la Grazia gli sta a disposizione smisuratamente. Ma per quanto ne faccia uso, è lasciato totalmente alla sua volontà. Di conseguenza lui stesso si può aumentare il suo grado se usa la Grazia divina, cioè può avvalersi continuamente dell’Aiuto di Dio e con ciò maturare spiritualmente. Ma senza la Grazia divina rimane fermo sullo stesso gradino del suo sviluppo e lo percepisce alla fine della sua vita come uno stato di povertà e di immaturità della sua anima. Perché non può nulla senza la Grazia, tutto quello che gli manca gli giunge attraverso l’Amore di Dio e questa è Grazia. E’ un Dono che l’uomo non può pretendere, ma che gli rivolge l’Amore di Dio per aiutarlo e dove l’uomo ha bisogno in qualche modo dell’Aiuto, là l’Amore di Dio è pronto di concederglielo, se l’uomo richiede la Grazia divina. Ma a quest’ultima non si bada. Dio elargisce illimitatamente e l’uomo può ricevere sconfinatamene, ma solo raramente bada al Dono di Grazia e perciò rimane debole ed incapace per il suo sviluppo spirituale verso l’Alto, mentre potrebbe sempre soltanto attingere dalla Fonte della Grazia divina. Ed è uno stato tormentoso di pentimento, quando nell’aldilà riconosce quale ricchezza si è giocato tramite la sua volontà. Quando riconosce quanto scarsamente ha valutato l’Assistenza di Dio e quanto poco ha badato e desiderato il Suo Dono d’Amore, la Grazia divina. Ma non gli può mai giungere la Grazia senza il suo desiderio e perciò l’uomo è responsabile per la maturità della sua anima che può raggiungere senza fatica se la sua volontà richiede la Grazia divina ma che gli rimane preservata, quando la sua volontà fallisce. Egli è responsabile per la mancanza di ricchezza spirituale, perché lui stesso se l’è giocata finché gli stava a disposizione la Grazia divina, perché non esiste nulla che potesse sostituirla, non esiste nulla che gli procuri la ricchezza spirituale se non approfitta dell’Aiuto di Dio, della Sua Grazia. L’uomo sulla Terra è inerme e non può nulla per svilupparsi verso l’Alto, perché l’Assistenza di Dio è insostituibile.
Amen
Übersetzer